Red Bull punita per il budget con i limiti nei test: ma quanto incidono?

Red Bull punita per il budget con i limiti nei test: ma quanto incidono?

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di Piergiuseppe Donadoni

La squadra di Horner e Verstappen è stata punita dalla Fia per violazione delle regole finanziarie. Quanto vale davvero il taglio alle ore di test aerodinamici

A inizio ottobre, la Red Bull è stata ufficialmente dichiarata rea di aver violato il budget cap relativo alla stagione 2021, quando Max Verstappen vinse il suo primo campionato del mondo nella contestata ultima gara di Abu Dhabi. Nella settimana del Gp del Messico, la squadra anglo austriaca, per aver sforato di 1,8 milioni di sterline (pari all’1,6%) il budget a disposizione, ha stipulato con la Federazione un «Accordo di violazione accettato (ABA)» , accettando una multa di 7 milioni di dollari, che non andrà ad incidere sul budget cap 2023 e servirà alla Federazione per rafforzare i controlli relativi al regolamento finanziario, e una riduzione del 10% all’interno del sistema di restrizioni dei test aerodinamici.

Le limitazioni sull’utilizzo della galleria del vento e del Cfd (la fluidodinamica computazionale) sono state introdotte per cercare una maggiore uniformità tra le varie squadre, non solo economica tramite il budget cap, ma anche tecnica. Un sistema che è stato definito come una sorta di BoP (Balance of Performance) aerodinamico: in base alla posizione nella classifica costruttori c’è infatti una diversificazione percentuale delle ore a disposizione per lavorare in galleria del vento e con la fluidodinamica computazionale (CFD), pari al 2,5% nella passata stagione, aumentato al 5% dal 2022 e fino alla stagione 2025. Ciò significa che partendo da un valore standard, il 100% in termini percentuali, la squadra che finisce ultima nel campionato Costruttori ottiene il 115% di tale valore, mentre chi vince il Mondiale solo il 70%. Questo per i primi sei mesi dell’anno successivo; nel secondo semestre, i valori percentuali vengono rimodulati in base alla classifica costruttori al 30 giugno della stagione in corso.

Queste limitazioni vengono applicate in sei «Atp» (periodo di test), solitamente tra le 8 e le 10 settimane, che sono quei periodi dove le squadre possono effettuare test aerodinamici. Con la vittoria del costruttori 2022 di Red Bull, la squadra anglo austriaca avrebbe avuto diritto al 70% del limite di base per la prossima stagione, che equivarrebbe a 224 corse nella galleria del vento e 1400 interazioni Cfd per ogni periodo di test (Atp), ossia 16 corse e 100 interazioni in meno rispetto a Ferrari, dovesse la Rossa terminare la stagione in seconda posizione nel Costruttori.

Ma la sanzione per aver infranto il tetto del budget ha aggiunto un ulteriore 10% di limitazione rispetto a quanto sopra detto, portando la percentuale finale dal 70% al 63%, con una differenza del 12% rispetto a Ferrari e del 17% rispetto a Mercedes. Ciò si tradurrà in 38 corse in galleria del vento e 240 interazioni al Cfd in meno per ogni Atp 2023. Queste limitazioni sono valide per 12 mesi dalla data di esecuzione dell’Accordo di Violazione Accettato, ossia da mercoledì 26 ottobre. Questo significa che sono già in vigore, tanto è che Horner ha parlato di una sanzione che «avrà un effetto diretto anche sulla vettura del prossimo anno».

Nella prossima stagione, inoltre, il team di Adrian Newey avrà anche una limitazione nel bilanciare quanto a disposizione per la vettura 2023 e quella dell’anno successivo, considerando che su quella vettura le squadre iniziano a lavorarci già dall’estate prima. Tanti numeri, un sistema di restrizioni aerodinamiche anche piuttosto complicato, ma quanto potrà incidere questa sanzione in termini di tempo sul giro sulla Red Bull RB19 2023?

Christian Horner, ha parlato di una stima che può andare tra i due decimi e mezzo e il mezzo secondo. Tuttavia, secondo i team rivali, tali valori sono molto sovrastimati e la sanzione vale tra il decimo di secondo e i due decimi e mezzo, che poi è quanto possa influire lo sforamento di Red Bull sentendo Ferrari. «Due milioni sono una violazione importante, che equivale a un paio di decimi» ha infatti fatto sapere Laurent Mekies di Ferrari. Tuttavia, il Cavallino è rimasto insoddisfatto dalla sanzione inflitta dalla Fia a Red Bull. «I soldi che non utilizzeranno in galleria del vento e al Cfd li potranno spendere altrove, migliorando la macchina, per esempio, in termini di peso. Questo ci fa temere che l’effetto reale della sanzione sia piccolo» ha concluso il tecnico francese.

E poi Binotto ha rincarato la dose: «È stato confermato che nel 2021 c’era un team illegale che ha sforato di 2 milioni il budget cap, è un dato di fatto e fanno la differenza. Sono un paio di decimi a giro che hanno modificato le sorti del campionato. Bisognava essere seri nella penalità, perché questa non copre e non compensa il vantaggio che hanno avuto. Per noi è una sanzione trascurabile, perché non è accompagnata da una riduzione del loro budget cap».

Gli altri rivali affermano che sarebbe stata necessaria una riduzione di almeno il 20% delle ore in galleria del vento per compensare la violazione o una riduzione del budget a disposizione della squadra campione del mondo per il 2023, accoppiata alla riduzione del 10% all’interno del sistema di restrizioni dei test aerodinamici. In casa Red Bull intanto, se le parole di Christian Horner e Helmut Marko lasciano trasparire una certa drammaticità legata alle sanzioni, internamente al team c’è soddisfazione per aver limitato in modo importante i danni, credendo di poter essere ancora molto competitivi nei prossimi due anni grazie anche a una base di vettura, la RB18 2022, molto competitiva.

30 ottobre 2022 (modifica il 30 ottobre 2022 | 10:39)

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, 2022-10-30 11:32:00, La squadra di Horner e Verstappen è stata punita dalla Fia per violazione delle regole finanziarie. Quanto vale davvero il taglio alle ore di test aerodinamici , Piergiuseppe Donadoni

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