Referendum, perché sì. Palazzi: «Storture evidenti Non si può abolire la presunzione di non colpevolezza»

Referendum, perché sì. Palazzi: «Storture evidenti Non si può abolire la presunzione di non colpevolezza»

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di Virginia PiccolilloPalazzi: sia il giudice a decidere Mattia Palazzi, perché voterà sì all’abolizione della legge Severino? «Perché il Parlamento non l’ha fatto. E se i referendum non raggiungeranno il quorum dovrà comunque correggere alcune evidenti storture». Quali? «La sospensione dalle funzioni per pubblici amministratori con condanna di primo grado. Abolisce di fatto la presunzione di non colpevolezza solo per i pubblici amministratori». Ma votando sì non si butta via il bambino con l’acqua sporca? «No, si chiede di salvaguardare principi di rango costituzionale». Non si riaprono le porte a condannati per reati anche gravissimi? «No, perché l’interdizione dai pubblici uffici, anche perpetua, consegue già alle sentenze di condanna definitiva per reati gravi, quindi non ti puoi nemmeno candidare. Era ed è già prerogativa del giudice stabilirlo, con le pene accessorie. Per lo stesso principio voterò invece no al quesito sulla abolizione della reiterazione del reato come elemento valutativo del giudice per disporre la custodia cautelare. È sbagliato togliere tali prerogative ai giudici. Se invece si ritiene che sia utilizzata con troppa facilità, allora il tema è valutare i giudici che, eventualmente, ne abusano». La norma era nata dopo le spese pazze in regione Lazio. Togliendola non si rischiano questi fenomeni degenerativi? «Se mi chiede se è giusto che un condannato con sentenza definitiva per reati gravi vada in Parlamento le dico di no. Ma ciò viene impedito con la misura interdittiva, non serve la Severino. Se invece il tema sono i tempi, allora si deve fare tutto per velocizzare. Siamo un Paese strano, dove la politica per assecondare ciclicamente la pancia del Paese, invece di fare leggi giuste sceglie di alimentare l’anti politica. È lo stesso motivo per cui si è tolto il finanziamento pubblico ai partiti. Invece di evitare gli atteggiamenti distorsivi si è scelto di segare alla radice il funzionamento democratico dei partiti che oggi nemmeno il treno riescono più a rimborsare e quindi la politica nazionale la fanno solo i parlamentari o quasi». 8 giugno 2022 (modifica il 8 giugno 2022 | 22:54) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-08 20:54:00, Palazzi: sia il giudice a decidere, Virginia Piccolillo

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