Regionalizzare la scuola, per Bonaccini con 20 pubbliche istruzioni diverse faremmo ridere il mondo: fuori dal progetto con la Sanità

Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e candidato alla segreteria del PD

Escludere Scuole e Sanità dal progetto di riforma della Lega che per bocca di Roberto Calderoliministro leghista per gli Affari regionali e le Autonomie, vuole arrivare all’approvazione legislativa dell’autonomia differenziata già nel prossimo autunno: a chiederlo è Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna candidato alla segreteria nazionale Pd.

La contrarietà del dem

Nel corso del tour campano, a San Giorgio a Cremano, vicino Napoli, a proposito della bozza Calderoli sull’autonomia, Bonaccini è tornato a parlare di “un’autonomia che per essere potenzialmente discussa prevede che vengano primi definiti i Lep: bisogna definire prima i livelli essenziali di prestazioni e togliere la spesa storica”.

Occorre “che si introduca una legge quadro in Parlamento, che tratti tutti alla stessa maniera. Così come abbiamo sempre chiesto che questa roba del residuo fiscale bisogna che venga abolita dal lessico, perchè richiama la secessione, non l’autonomia”.

Perché la Scuola non è compatibile

Quindi ha chiesto di estrapolare l’Istruzione: occorre, ha detto Bonaccini, “togliere e sgombrare dal campo materie divisive come la Scuola o la Sanità e cancellare per sempre le parole ‘residui fiscali’ che richiamano alla secessione invece che all’ autonomia”.
Soffermandosi sulla Scuola, il candidato a succedere ad Enrico Letta ha detto che in Italia “non possiamo avere 20 pubbliche istruzioni diverse in questo Paese”, perchè “faremmo ridere il mondo”.

Tra le altre cose, il rischio, sempre secondo il presidente della Regione Emilia Romagna, è che diverrebbero sempre più accentuate le differenze tra le Regioni italiane del Nord e del Sud.

Autonomia significa semplificare, non differenziare

Il dem ha quindi spiegato che per il Pd “l’idea di autonomia differenziata ha a che fare con la programmabilità e la programmazione degli investimenti e delle risorse per governare meglio e dall’ altra ha a che fare con la semplificazione amministrativa”.

“Noi – ha continuato – dovremmo avere processi che rendano più facile e più semplice la vita di persone e imprese. Viene il sospetto che prima delle elezioni lombarde si cerchi, da parte della Lega in particolare, una soluzione che possa essere usata come scalpo. Ma vedo che hanno molte difficoltà anche dalle parti del Governo”.

Togliere la spesa storica

E ancora: “per noi l’autonomia, ne ho parlato anche con il sindaco, avrebbe a che fare con la programmabilità degli investimenti, delle risorse, bisogna togliere la spesa storica, sennò queste terre rischiano di rimanere sempre più condizionate”, ha concluso Bonaccini.

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