Regione, scontro tra giunta e consiglio sulla legge per assumere dirigenti

Regione, scontro tra giunta e consiglio sulla legge per assumere dirigenti

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politica e conflitti Mezzogiorno, 19 ottobre 2022 – 06:57 Il Disegno di legge oggi all’attenzione dell’assemblea del Centro direzionale. Un provvedimento per potenziare l’esecutivo, l’incognita dell’emendamento di Gennaro Oliviero (e di altri consiglieri) di Angelo Agrippa Il Disegno di legge arriverà oggi in consiglio regionale — dopo aver sfiorato le teste dei componenti della I Commissione appena sabato scorso, con una convocazione rapida ed insolitamente fissata nel primo pomeriggio — a testimonianza del fatto che la giunta De Luca tiene particolarmente all’immediato reclutamento di nuovo personale nei suoi uffici ed alla opportunità di assumere nuovi dirigenti. La battaglia è appena iniziata. Sebbene l’esito appaia pressoché scontato, dato il corrivo atteggiamento di buona parte dei consiglieri di maggioranza e di minoranza: spesso poco solleciti a difendere il proprio ruolo. Bisognerà attendere, comunque, l’aula, perché nel frattempo — a firma del presidente del consiglio regionale, Gennaro Oliviero, e di altri consiglieri — è stato approvato un emendamento a tutela delle guarentigie dell’assemblea contro le temute prevaricazioni della giunta: «L’emendamento — è scritto nel testo — si rende necessario per definire, all’interno della capacità assunzionale della Regione, i limiti di spesa applicabili alla giunta ed al consiglio per le rispettive politiche assunzionali, nel rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio». Una iniziativa che non è stata per niente gradita agli emissari del presidente della giunta. Ma che è apparsa, piuttosto, una chiara provocazione nei confronti di Vincenzo De Luca . Il provvedimento voluto dal presidente della giunta ha per titolo «Disposizioni in materia di rafforzamento ed efficientamento della capacità amministrativa della giunta regionale della Campania» ed è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza, quello contrario della Lega e l’astensione del M5S. All’articolo 1 si prevede di organizzare l’ apparato amministrativo dell’esecutivo «in Direzioni generali, in numero non superiore a 19, a propria volta organizzate in strutture complesse, denominate settori, preordinate al coordinamento di più Unità operative dirigenziali semplici»; la «possibilità di istituire Uffici speciali, in numero non superiore a 7, per l’esercizio di competenze trasversali, tra l’altro, in materia di autorizzazioni e valutazioni ambientali, realizzazione di grandi opere infrastrutturali, funzioni di stazione appaltante, difesa e patrocinio, posti alle dipendenze del presidente della giunta regionale e articolati in settori e unità operative dirigenziali semplici»; e di puntare all’«organizzazione ed articolazione degli Uffici di diretta collaborazione senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale rispetto a quelli sussistenti alla data di entrata in vigore della presente disposizione, demandata al presidente della giunta regionale». Ma è al Comma 3 che le premesse elencate sembrano avere un senso ed uno scopo: «La Regione Campania, al fine di garantire l’efficace attuazione del Pnrr, può indire nuovi concorsi pubblici (…) da svolgersi prioritariamente con le seguenti modalità: una quota non superiore al 15 per cento dei posti di qualifica dirigenziale disponibili sulla base delle facoltà assunzionali autorizzate è riservata al personale a tempo indeterminato regionale e delle amministrazioni dello Stato che ricopra l’incarico di livello dirigenziale (…) presso l’amministrazione regionale». Insomma, si apre la strada a nuove assunzioni ed a ulteriori stabilizzazioni per dirigenti, dopo le prove concorsuali appena espletate per decine di funzionari o dirigenti a tempo determinato degli uffici di stretta collaborazione del presidente della giunta regionale. Il numero 2 del governo regionale, Fulvio Bonavitacola, ha sottolineato: «I procedimenti necessari per l’attuazione del Pnrr richiedono un adeguamento dell’ordinamento della giunta regionale che rafforzi la sua capacità amministrativa e la sua efficienza, ciò — ha specificato — anche attraverso il reperimento con procedure selettive pubbliche di nuove professionalità. L’urgenza dell’approvazione del provvedimento è data dal fatto che il Pnrr prevede termini decadenziali». L’urgenza, dunque, sarebbe dettata dai tempi molto stretti imposti dal Pnrr. Il consigliere regionale della Lega, Severino Nappi, ha già contestato modalità ed obiettivi: «È un provvedimento poco chiaro — ha tuonato — che, dietro al paravento del Pnrr, mette in campo un’operazione che non chiarisce se riguarda il conferimento di nuove consulenze oppure di ulteriori assunzioni dirigenziali nei ruoli della giunta regionale, e quindi se sarà o meno senza oneri a carico della Regione. Per questo daremo battaglia in aula. Hanno preteso la trattazione d’urgenza ai sensi dell’articolo 54 comma 4 dello Statuto, ma non hanno saputo giustificare l’urgenza. Intanto ho ripresentato 300 emendamenti». Per il presidente della I Commissione Giuseppe Sommese (Azione) «la norma prevede il reclutamento, attraverso procedure di evidenza pubblica, di risorse professionali e competenze necessarie a fronteggiare la tempistica stringente imposta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza». Ma il rischio paventato da alcuni è che, invece, si consenta un’ulteriore aggressiva azione di potenziamento delle capacità di intervento della funzione esecutiva, a detrimento di ogni esigenza di riequilibrio dei poteri, in particolar modo del ruolo e delle prerogative della assemblea legislativa. La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 19 ottobre 2022 | 06:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-19 06:03:00, Il Disegno di legge oggi all’attenzione dell’assemblea del Centro direzionale. Un provvedimento per potenziare l’esecutivo, l’incognita dell’emendamento di Gennaro Oliviero (e di altri consiglieri),

Pietro Guerra

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