La manovra britannica
di Luigi Ippolito, corrispondente da Londra23 set 2022
Una manovra fiscale come non si vedeva dai tempi di Margaret Thatcher. Il governo conservatore di Liz Truss, per bocca del cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng (ossia il ministro del Tesoro), ha annunciato un drastico taglio delle tasse con l’obiettivo di dare una scossa elettrica all’economia britannica, ormai in recessione, e avviarla verso un percorso di crescita. La sorpresa di questo mini-budget è l’eliminazione dell’aliquota più alta sui redditi, quel 45% che scattava al di sopra delle 150 mila sterline: ora anche i più ricchi pagheranno solo il 40%. Allo stesso tempo, l’aliquota base scende dal 20 al 19%: questo però non ha evitato ai conservatori l’accusa di favorire i ceti più abbienti, anche perché l’altra misura altamente simbolica è l’eliminazione del tetto al bonus per i banchieri.
I banchieri e la cancellazione dei limiti ai «bonus»
Nel 2014, sulla base della legislazione europea, era stato stabilito che i bonus non potessero essere superiori al doppio dello stipendio: ora scatta il “liberi tutti” per i lupi della City, con l’obiettivo di rendere Londra di nuovo competitiva con New York e Hong Kong e dimostrare al mondo della finanza che ci sono vantaggi concreti derivanti dalla Brexit. Nella stessa direzione “business-friendly” va la rinuncia ad alzare le tasse sui profitti aziendali dal 19 al 23%, come era stato invece programmato dal precedente governo.
Niente Iva sullo shopping degli stranieri
C’è qualcosa anche per gli stranieri in questo mini-budget d’autunno: chi arriva dall’estero non pagherà più l’Iva sullo shopping.
Ma ovviamente il grosso delle misure è rivolto alla platea interna: si va dagli sgravi fiscali sull’acquisto della prima casa alla riduzione dei contributi sociali che gravano sugli stipendi dei lavoratori.
É una scommessa enorme e rischiosa quella del governo Truss: il pacchetto fiscale appena annunciato vale almeno 45 miliardi di sterline (oltre 50 miliardi di euro) e verrà finanziato facendo ricorso a nuovo debito: ma i costi del finanziamento sui mercati sono subito schizzati verso l’alto e la sterlina ha toccato un nuovo minimo nei confronti del dollaro. Truss e suoi ministri sono convinti che la crescita dell’economia cui puntano consentirà di maneggiare agevolmente il nuovo debito: ma sicuramente i conservatori stanno gettando alle ortiche la loro tradizionale prudenza fiscale. Gli economisti sono divisi sulla bontà della ricetta: c’è chi ha paventato la possibilità di un attacco speculativo alla sterlina come nel Mercoledì Nero del 1992, quando la moneta britannica fu costretta a uscire dal meccanismo monetario europeo. Ma sicuramente è una scommessa che può pagare sul piano politico, perché dopo gli anni di incertezza sotto Boris Jonshon adesso Liz Truss si è rimessa sulla strada della purezza ideologica neo-thatcheriana: e in questo modo può ricompattare il tradizionale elettorato conservatore. Se poi riuscirà effettivamente a rianimare l’economia britannica, potrà presentarsi fra due anni agli elettori con un risultato in grado di garantire un’altra vittoria sui laburisti.
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, 2022-09-23 13:27:00, Il governo conservatore di Liz Truss ha annunciato un drastico taglio delle tasse a cui si aggiunge l’eliminazione di un tetto al bonus per i banchieri. Il pacchetto fiscale vale almeno 50 miliardi di euro, Luigi Ippolito, corrispondente da Londra