La regola dellozono

La regola dellozono

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L’annuncio che il buco dell’ozono si sta chiudendo ha riportato a galla i miei vent’anni, quando il buco dell’ozono era la paura del momento. Ricordo un articolo che spiegava in modo inesorabile come il futuro ci avrebbe riservato l’aumento delle malattie della pelle e l’estinzione dei poveri coccodrilli. Perci la meraviglia di questa notizia duplice: mentre si ricompatta il manto dell’ozono, si strappa finalmente quello della rassegnazione che ci ha avvolto negli ultimi tempi. Non vero che qualunque sforzo sia inutile e qualunque esito casuale, n che la vita assomigli a un treno senza guidatore lanciato a fari spenti nella notte. Allora le aziende produttrici rinunciarono subito ai famigerati clorofluorocarburi, capaci di bucare lo strato di ozono che si interpone tra noi e i raggi del sole, e a distanza di quarant’anni quella scelta ha dispiegato i suoi benefici effetti. Quindi non solo possibile cambiare, ma cambiare serve davvero a qualcosa.

A una condizione, per. Il protocollo di Montreal del 1987, sottoscritto da quasi tutte le nazioni del pianeta, non si limit a mettere al bando le sostanze chimiche dannose, ma concesse all’Onu gli strumenti per controllare il rispetto dell’accordo e sanzionare i trasgressori. La prossima volta che qualcuno mi dir che non si pu fare pi nulla per fermare la catastrofe ambientale in corso, gli risponder: forse si potrebbe copiare quel che si fece allora.

11 gennaio 2023, 07:07 – modifica il 11 gennaio 2023 | 07:07

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