Remuzzi: Sul Covid la Cina ha fatto un errore inammissibile, giusto testare chi arriva in Italia

Remuzzi: Sul Covid la Cina ha fatto un errore inammissibile, giusto testare chi arriva in Italia

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di Laura Cuppini

Il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri: Bisogna sapere se ci sono varianti diverse da Omicron

Un’ondata pesantissima di contagi in Cina, il timore di nuove varianti (non Omicron) che sfuggano ai vaccini, la preoccupazione per Gryphon (Xbb), la cui diffusione in rapido aumento negli Stati Uniti. Che cosa sta succedendo?
Siamo in una fase delicata, ma non allarmiamoci prima del tempo — risponde Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario per chiara fama di Nefrologia all’Universit degli Studi di Milano —. Quello che sta accadendo in Cina, con un milione di nuove infezioni al giorno (che secondo le stime potrebbero aumentare fino a 3-4 milioni tra gennaio e marzo), dovuto alla sconsiderata strategia “zero Covid”: si puntato tutto sull’isolamento, la campagna vaccinale ha rallentato in modo significativo e il virus ha circolato poco. Dal “tutto chiuso” si passati improvvisamente al “tutto aperto”: in questo modo il virus ha terreno libero perch incontra una popolazione poco immunizzata. un errore inammissibile a quasi tre anni dall’inizio della pandemia.

Qual la situazione oggi in Italia?
Il 90% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale e godiamo di un’immunit diffusa. Sappiamo che quella ibrida, data da infezione pi vaccino, l’immunit pi efficace. Secondo l’Istituto superiore di sanit il rischio di malattia severa 80 volte superiore in chi non vaccinato o non ha avuto una diagnosi recente di Covid. Adesso estremamente urgente somministrare la quarta dose (e poi la quinta, dopo 120 giorni) agli over 60, poi al resto della popolazione. importante anche la vaccinazione antinfluenzale. I bambini dai 6 mesi in avanti dovrebbero essere vaccinati sia per Covid sia per l’influenza, secondo le indicazioni delle Societ pi importanti di pediatria, mentre, come ha scritto il British Medical Journal, negli adolescenti la quarta dose potrebbe essere evitata. Per i richiami va bene qualunque vaccino a mRna, meglio forse il bivalente adattato a Omicron Ba.4 e 5, ma non una condizione indispensabile.

Cosa potremmo rischiare nel prossimo futuro?
corretto testare per Covid i passeggeri provenienti dalla Cina con l’obiettivo di sequenziare le varianti (sono sufficienti alcune centinaia di sequenziamenti), per avere un’idea precisa di cosa sta arrivando dal Paese asiatico. Se le varianti appartengono tutte alla famiglia di Omicron, come sembrerebbe finora, possiamo stare relativamente tranquilli perch i vaccini proteggono all’80% dalla malattia grave e, in percentuale minore, anche dall’infezione. La situazione sarebbe pi preoccupante se comparisse una variante diversa da Omicron o cominciasse a diffondersi in modo massiccio Gryphon (Xbb), e in particolare la sua sottovariante Xbb.1.5, che dai primi dati sembra dare un rischio di reinfezione elevato. Al momento per non c’ da preoccuparsi perch Xbb al 6% a livello globale e all’1,8% in Italia. Fanno eccezione gli Stati Uniti, dove ha toccato il 13%. interessante l’indicazione dei Centers for disease control and prevention americani, che hanno chiesto alle compagnie aeree di imbarcare solo passeggeri con un tampone negativo effettuato non oltre le 48 ore precedenti: si tratta della strategia pi semplice e immediata da mettere in atto.

Siamo pronti a un’eventuale nuova ondata?
S, ma in Italia bisogna riprendere a investire nel Servizio sanitario, soprattutto a livello territoriale. Sono state annunciate le “Case della salute”, realizzate tramite fondi del Pnrr, ma la sanit pubblica va governata: le nuove strutture non dovrebbero essere affidate a cooperative di privati, ma a medici di famiglia che dipendono dal Servizio sanitario nazionale. Uno studio pubblicato di recente sulla rivista Nature mostra che l’eccesso di mortalit durante la pandemia (stimato in 13-15 milioni di decessi) ha riguardato principalmente Paesi con una sanit pubblica debole (come l’India) o affidata alle assicurazioni private (come gli Stati Uniti). L’Italia non andata male, ma stata superata dalla Germania che garantisce cure a tutti i cittadini e ha una rete territoriale forte. La pandemia ci ha insegnato due cose: la prima , appunto, l’importanza di una sanit pubblica ben organizzata e la seconda che previsioni a medio e lungo termine meglio non farne.

30 dicembre 2022 (modifica il 30 dicembre 2022 | 07:16)

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