Reza Pahlavi: In Iran è in corso una rivoluzione, io sono in campo. Con un regime democratico Teheran si allontanerebbe dalla Russia

Reza Pahlavi: In Iran è in corso una rivoluzione, io sono in campo. Con un regime democratico Teheran si allontanerebbe dalla Russia

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Reza Pahlavi, erede dello Sci, deposto dal regime degli Ayatollah, ha parlato al Tg5: Un Iran democratico cambierebbe il mondo. Il nucleare non adatto a noi. E i rapporti con Israele perderebbero ogni animosit

Pubblichiamo il testo dell’intervista che il Tg5 ha fatto a Reza Pahlavi, erede dello Sci, deposto 43 anni fa dal regime degli Ayatollah ed esiliato in Occidente.

Reza Pahlavi, lei si propone come mediatore di una transizione democratica in Iran. Che cosa c’ di diverso nel movimento di protesta dopo la morte di Mahsa Amini?
Queste non sono proteste. Questa una rivoluzione. la prima rivoluzione della storia guidata dalle donne. Cos come 43 anni fa furono le donne le prime vittime della rivoluzione khomeinista, trattate da allora come cittadine di serie B. Le proteste durano da anni, ma ora la gente davvero non ne pu pi. L’Iran in miseria, i prezzi aumentano, il valore della moneta crollato. E mentre il regime si riempie le tasche, la gente ha fame. Il regime islamico totalitarista, razzista e fascista. Eppure alcuni continuano a trattare con loro nella speranza che diventino bravi ragazzi rispettosi dei diritti civili. Ecco perch le proteste continuano e la gente disposta a morire. Ecco perch il popolo, per le strade e dietro le sbarre mentre aspetta la propria esecuzione, inneggia alla libert. ora che il mondo dica basta.

Qual il suo ruolo in questo processo?
Io sono in gioco dall’inizio, ma non aspiro a nessun incarico. Non voglio far parte di nessun apparato di Stato. Voglio continuare solo a stare dalla parte della mia gente e al loro fianco. Perch credo che costruire le istituzioni sia la garanzia per un ordine democratico duraturo. Un Iran democratico cambierebbe, rivoluzionerebbe il mondo.

Lei aveva contattato l’amministrazione del presidente Usa Trump? E come vanno le cose con l’amministrazione Biden?
Noi vogliamo sensibilizzare tutti i governi, quello inglese, francese e quello italiano. Oggi Biden e domani chiunque sar alla Casa Bianca. Lo capiscono tutti a Riad, a Gerusalemme, a Tel Aviv, che un Iran democratico sarebbe un elemento di stabilit per il mondo. Basta guardare l’asse di complicit dell’Iran con la Russia, quello che succede in Ucraina, l’avvento del radicalismo, lo spargersi del terrorismo e Dio solo sa che altro. Tutto questo sparirebbe istantaneamente nel momento in cui il regime iraniano diventasse un governo democratico.

Interromperebbe il programma nucleare iraniano?
La decisione non sarebbe mia, ma di chi andrebbe al governo. Credo per che il nucleare non sia adatto all’Iran che un territorio sismico. Ci sono altre tecnologie come l’energia solare dove investire e che produrrebbero pi lavoro per il Paese. Il mondo dipende dagli approvvigionamenti energetici e l’Iran sarebbe un’ottima risorsa per tutti. Invece di spaventare il mondo e i nostri vicini con la minaccia nucleare, potremmo dire che l’Iran ha abbastanza gas naturale almeno per l’Europa, che cos ogni inverno non dovrebbe pi subire il ricatto di Putin.

Riconsidererebbe il vostro rapporto, il rapporto dell’Iran con Israele che un tassello fondamentale?
Il rapporto non va riconsiderato perch un legame che risale a 25 secoli fa, da quando ogni Shabbat, il nome di Ciro il Grande viene invocato nelle preghiere ebraiche. Gli iraniani lo sanno e lo sanno anche gli israeliani. Perch ci dovrebbe essere animosit fra noi? Soffro quando sento dire che il problema l’Iran, perch questo regime che ha creato il problema, non il popolo iraniano.

28 gennaio 2023 (modifica il 28 gennaio 2023 | 15:11)

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