Riabilitazione dopo un tumore, al Cro di Aviano è partito un programma personalizzato

Riabilitazione dopo un tumore, al Cro di Aviano è partito un programma personalizzato

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di Vera Martinella

Tramite dei sensori wireless si riescono a scegliere gli esercizi terapeutici pi utili per ogni paziente. Collaborazione fra l’ospedale friulano e il Coni

Non solo terapie anticancro calibrate sul singolo paziente, ma anche una riabilitazione che sia pensata e adeguata sulle necessit e sulle capacit del malato. A lanciare il nuovo progetto sono gli specialisti del Centro di riferimento oncologico di Aviano che hanno messo a punto Rehabilitation Tailor, un programma di esercizi che, come suggerisce il nome (tailor in inglese significa sarto), vengono cuciti su misura persona per persona grazie all’utilizzo di tecnologie particolarmente innovative e a una squadra di esperti particolare che riunisce specialisti di oncologia e sportivi del Coni.

Programma riabilitativo personalizzato

La parola d’ordine precisione: oggi sono ormai disponibili molti farmaci che mirano a contrastare un determinato bersaglio molecolare, che si sa essere responsabile di un certo sottotipo di cancro. Allo stesso modo anche la prevenzione punta ad essere sempre pi personalizzata, tenendo conto della storia familiare o delle possibili mutazioni ereditarie. Al Cro di Aviano, in provincia di Pordenone, hanno fatto un passo in pi elaborando un programma di attivit fisica e riabilitativa che varia da persona a persona in base a determinati parametri. Sono partiti dai problemi pi diffusi: il dolore di spalla dovuto all’intervento chirurgico per un tumore al senoil linfedema, quel dolore e gonfiore disabilitanti di braccio e spalla che alcune donne provano in conseguenza dell’operazione, tanto pesanti da rendere difficile eseguire semplici attivit quotidiane come portare delle borse o guidare. Il programma riabilitativo personalizzato attuato presso il Cro prevede, per il momento per le pazienti operate per tumore alla mammella e a breve anche per i pazienti affetti da mieloma, di studiare, tramite dei sensori non invasivi wireless (concettualmente simili all’elettrocardiogramma), quali muscoli vengano attivati durante un determinato movimento, quanto vengano attivati e soprattutto quando, ovvero la loro coordinazione nel tempo e nello spazio durante l’esercizio — spiega Luca Miceli, responsabile della Medicina del dolore clinica e sperimentale al Cro —. Questo consente al fisioterapista di scegliere gli esercizi terapeutici pi utili per la paziente in quella determinata situazione, invece di basarsi solo sul tipo di intervento subito.

Dolore alla spalla

In Italia soffrono di linfedema circa 200mila personepu comparire quando i linfonodi sono stati asportati chirurgicamente (linfadenectomia) o sottoposti alla radioterapia. Chi effettua solo la biopsia del linfonodo sentinella ha un rischio ridotto, mentre le probabilit crescono per chi viene sottoposto all’asportazione di tutti i linfonodi, a un trattamento radiante sull’ascella e per chi in sovrappeso. La linfa che ristagna, dando origine al linfedema, si pu formare gradualmente nell’arco di pochi giorni o anche dopo diversi anni dall’intervento. I pi comuni sintomi sono il gonfiore (di tutto il braccio o solo di alcune parti), il senso di pienezza e pesantezza del braccio interessato, la difficolt ad alzare l’arto, l’irrigidimento della spalla, la riduzione della capacit motoria o della flessibilit della mano o del polso. Meglio intervenire precocemente se si nota anche un minimo gonfiore — aggiunge Miceli —. La gestione integrata tra il medico specialista del dolore e fisioterapista consente, per esempio nel dolore di spalla, di alleviarlo andando a ridurre la sensibilit dei nervi limitrofi mediante tecniche di neuromodulazione elettrica periferica, invece di ricorrere a dosaggi importanti di farmaci. Questo, unito a una valutazione computerizzata della massa muscolare del paziente e dei suoi livelli di forza e resistenza, consente al fisioterapista di lavorare non solo sulla parte articolare, ma anche e soprattutto su quella muscolare del paziente, fondamentale per un corretto ripristino funzionale.

La collaborazione con il Coni

La riabilitazione, fisica o psicologica, una necessit per un malato di cancro su tre e diversi studi hanno dimostrato che  un passaggio decisivo (utile prima, durante e dopo le terapie oncologiche) per avere una buona qualit di vita. Le attivit realizzate ad Aviano sono anche frutto di un accordo fra il Cro e il Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) del Friuli Venezia Giulia, che nasce dall’integrazione con la fisioterapista di riferimento per il progetto, la dottoressa Giulia Bongiorno, che stata campionessa mondiale di pattinaggio velocit a rotella.  lei il punto di unione dei due mondi, sanitario e sportivo: unendo alle capacit cliniche riabilitative le competenze come atleta internazionale, in grado di declinare su entrambi i versanti il concetto di fatica e impegno per giungere a un risultato che richiede del tempo, portando gli atleti regionali a stimolo per i pazienti dell’istituto. La collaborazione scientifica, unica nel suo genere, prevede di acquisire conoscenze su entrambi i versanti, portando poi l’esperienza maturata sugli atleti nell’ambito riabilitativo sanitario, dal momento che le tecnologie utilizzate sono le medesime conclude Miceli.

9 gennaio 2023 (modifica il 13 gennaio 2023 | 14:40)

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