di Simone Golia, Redazione gianlucadimarzio.com
L’attaccante argentino, 29 anni, si è sfogato in patria: «Faccio fatica perfino a guardare mia figlia negli occhi». Due anni fa perse nel giro di pochi mesi la fidanzata e la nonna
Ricardo Centurion non prova più nulla, fa fatica perfino a guardare negli occhi sua figlia. Si chiama Emma, sta crescendo velocemente. Ha poco più di un anno ed è nata dalla relazione con Jenifer Lauria, la donna che nel cuore del fantasista argentino ha preso il posto di Melody Pasini, sua fidanzata per cinque anni prima che nel marzo 2020 un arresto cardiaco la portasse via: «Il mio telefono non squilla. Mi sento triste, nessuno mi chiama, nessuno mi guarda in faccia e mi chiede come sto», si è sfogato a Radio La Red Ricardo che, ancora legato contrattualmente al Velez fino al dicembre 2023, si allena da solo a Buenos Aires alla ricerca di un nuovo club. Quello attuale lo convoca al campo solo il pomeriggio, così che non possa incrociare i compagni di squadra, impegnati la mattina. Il calciomercato è chiuso, alla fine del campionato mancano sei giornate e poi si vedrà: «Sono arrivato a questa situazione perché ero stanco della vita, di tutto, ero esausto. Avevo bisogno di isolarmi. Mi sono sentito sopraffatto, ho avuto attacchi di panico. Molti non capiscono perché ho lasciato il mio lavoro, ma l’ho fatto perché non potevo più sopportarmi».
Ricardo oggi ha 29 anni. Nel suo curriculum — oltre all’Argentina — anche Brasile, Messico e Italia. A credere in lui e a portarlo in serie A ci pensò il Genoa, stagione 2013/14. Tante recensioni positive: «Gioca sulla fascia, ricorda Di Maria», si dice in patria, dove imparano a conoscerlo quando, 19enne, nell’agosto del 2012 fa impazzire la difesa dell’Independiente al suo primo Clásico di Avellaneda con la maglia del Racing. Tuttavia a Genova andrà male, sia quell’anno (12 presenze, zero gol e niente riscatto) sia nel 2017/2018, quando tornerà dopo aver indossato la 10 del Boca Juniors per poi essere messo velocemente ai margini da Juric. Di Roberto Baggio la miglior fotografia, quella più efficace: «Potrebbe essere il mio erede, ma migliori fuori dal campo». Non lo farà mai. Per conferma chiedere ai suoi vicini di casa di Genova che, esausti per la cumbia sparata a tutto volume, si rivolsero alla Questura per un paio di denunce. Ritmo nel sangue, d’altronde, per questo lo hanno chiamato fin da subito El Wachiturro. Ma ora la musica si è spenta: «Sono andato dallo psicologo e dallo psichiatra, ma ho smesso. Il mio psicologo era lo spogliatoio, i miei compagni di squadra. Mi fa male sapere che il weekend sta arrivando e non verrò convocato. Ma spero di tornare a giocare, ho 29 anni, ce la posso fare. La speranza è l’ultima a morire. Voglio una rivincita».
A calcio gioca da sempre, gli ha salvato la vita e lo potrebbe fare ancora. Non è facile crescere a Villa de Luján, un caseggiato alla periferia di Parque Avellaneda. Sul web, anni dopo, girerà una sua foto in costume da bagno mentre impugna un fucile: «Mi piacciono le armi – spiegò – se fossi cresciuto in un quartiere pieno di yacht, magari mi sarei fatto una foto sopra uno yacht». Da quelle parti emergono in pochi, gli altri o vanno in galera o muoiono, come il padre: Ricardo lo ha perso quando aveva solo cinque anni. Lavorava in nero in una fabbrica illegale di fuochi d’artificio, che un giorno è esplosa senza risparmiare i sette impiegati che si trovavano al suo interno. Centurion è rimasto da solo con la madre, cameriera ai piani alti dell’hotel Sheraton e operaia tessile nel tempo libero per arrotondare, e – soprattutto – con nonna Maya, figura molto conosciuta nel quartiere e grande tifosa del Racing, che è venuta a mancare pochi mesi dopo la tragedia che colpì la fidanzata Melody Pasini. Ha fatto tuttavia in tempo a vederlo trionfare con quella maglia, a vederlo gioire col Racing tornato campione d’Argentina 13 anni dopo l’ultima volta grazie alle invenzioni del nipote e ai gol di un Milito a fine carriera. L’ex Inter gli consegnò addirittura la sua intoccabile 22 dopo il ritiro: «Se devo sceglierne uno, scelgo te tutta la vita». Chissà se Ricardo, magari proprio con quella maglia, riuscirà adesso a costruirne un’altra.
29 settembre 2022 (modifica il 29 settembre 2022 | 07:25)
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, 2022-09-29 13:34:00, L’attaccante argentino, 29 anni, si è sfogato in patria: «Faccio fatica perfino a guardare mia figlia negli occhi». Due anni fa perse nel giro di pochi mesi la fidanzata e la nonna, Simone Golia, Redazione gianlucadimarzio.com