di Gianna Fregonara
Bene il sistema universitario italiano che si aggiudica 32 borse su 400, i ricercatori italiani al secondo posto dietro la Germania con 57 finanziamenti.
Sono 57 i ricercatori italiani che quest’anno hanno ottenuto le borse di studio d’eccellenza europee, le Erc starting Grants assegnate il 5 settembre 2023. Lo scorso anno erano soltanto 41 e si confermano ad un passo dai loro colleghi tedeschi, che rappresentano la nazionalit pi premiata dai finanziamenti europei. Ma la notizia ancor pi positiva che le universit italiane e i centri di ricerca del nostro Paese stanno finalmente diventando pi attrattivi: riescono a trattenere presso di s la maggior parte dei ricercatori: ospiteranno ben 32 progetti contro i 27 dello scorso anno, e quasi tutti sono di italiani che decidono di rimanere qui. Per questo nella classifica dei Paesi ospitanti l’Italia sale al quarto posto dietro Germania, Francia e Olanda e a pari merito con il Regno Unito (lo scorso anno eravamo sesti).
I dati
A farla da padrona la Bocconi che si aggiudica ben 7 delle 32 borse, seguita dall’Universit di Padova che ne prende quattro. Tra gli altri atenei che saranno sede degli Erc starting grants 2023 ci sono anche il Politecnico di Milano (3), il Cnr, il Gran Sasso Science Institute e la Scuola Superiore Sant’Anna con due, la Libera Universit di Bolzano, l’Universit di Torino, l’Orientale di Napoli, il Politecnico di Bari, il San Raffaele, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la Fondazione Bruno Kessler, l’Universit di Genova, quella di Pavia, di Firenze e la Sissa di Trieste oltre all’Istituto Firc di Oncologia Molecolare che ne avranno una ciascuno.
Le borse
Lo stanziamento complessivo delle borse di quest’anno di 628 milioni di euro, suddiviso tra 400 ricercatori (otto in meno dello scorso anno). Sono stati finanziati il 14,8 per cento dei progetti presentati dalle istituzioni di 24 Paesi. Per la statistica va segnalato che i vincitori sono il 57 per cento rispetto al 43 per cento delle loro colleghe.
Eccellenza Bocconi
Un numero cos elevato di grant dimostra che la Bocconi, che con queste borse ha aggiunto 10,5 milioni di finanziamento europeo, ha raggiunto una massa critica, per cui la qualit della ricerca si coniuga alla quantit – ha commentato il rettore Francesco Billari -Non registriamo singoli casi di successo nell’ottenere finanziamenti europei competitivi, ma raccogliamo i frutti di un approccio sistematico. Bocconi investe nei giovani ricercatori e li sostiene nel loro percorso di carriera: anche questo settembre su 12 nuovi ingressi nella nostra facolt 11 sono giovani assistant professor tra cui Giulio Malavolta, proveniente dal Max Planck, a sua volta vincitore di un ERC starting grant. Ad aggiudicarsi i grant sono stati: Luca Braghieri, Michela Carlana, Erika Deserranno, Daniele Durante, Nicola Limodio, Debora Nozza, Scott Williamson. Con questo risultato diventano in totale 61 i grant vinti dalla Bocconi dal 2007, anno di istituzione degli ERC grant, garantendo all’ateneo il primo posto in Italia per numero di grant vinti.
Il successo di Padova
Al secondo posto per numero di borse c’ l’Universit di Padova che ottiene 5,4 milioni di euro: L’eccellente risultato, che ci ha visto ottenere quattro prestigiosi ERC Starting Grants conferma ancora una volta l’alto valore della ricerca che si effettua nell’Universit di Padova, afferma la rettrice dell’Universit di Padova, Daniela Mapelli , complimentandosi con i quattro vincitori, Ivano Alessandro Ciardelli, Onelia Gagliano, Irene Gallina e Gabriele Stevanato.
5 settembre 2023 (modifica il 5 settembre 2023 | 12:39)
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