Rieti, una statua per Craxi «in ricordo di Sigonella»

Rieti, una statua per Craxi «in ricordo di Sigonella»

Spread the love

di Claudio Del Frate L’inaugurazione il giorno della festa della Repubblica. La targa sotto il busto ricorda «si può essere alleati di qualcuno senza divenirne sudditi» «Allo Statista Bettino Craxi. A ricordo della “notte di Sigonella” quando, con fermezza di carattere e tempestività di decisioni, dimostrò spiccato senso patriottico. E ricordò al mondo intero che si può essere alleati di qualcuno senza diventarne sudditi»: gli echi del passato si mescolano a quelli del presente nella dedica che la città di Rieti tributerà a Bettino Craxi. In occasione della Festa della Repubblica il sindaco della città laziale Antonio Cicchetti inaugurerà un busto dell’ex leader socialista e presidente del consiglio. Il monumento troneggerà su una piazza che per di più porta il nome di Bettino Craxi. Alla cerimonia è annunciata anche la presenza dei figli di Craxi, Stefania (di recente nominata alla guida della commissione esteri del Senato) e Vittorio. Il sindaco Cicchetti, eletto con Forza Italia ma in passato una lunga militanza nel Msi prima e poi in An, non fa mistero della sua ammirazione per il fu segretario del Garofano ma nella circostanza colpiscono il riferimento ai fatti di Sigonella (quando Craxi, dopo un lungo braccio di ferro con il presidente Usa Ronald Reagan, rifiutò agli Usa la consegna dei dirottatori della nave Achille Lauro) e il richiamo all’attualità. Nella dedica sulla targa ai piedi del busto è fin troppo evidente il riferimento al rapporto tra Italia e Stati Uniti sulla guerra in Ucraina. «Nel 2001, quando già guidavo l’amministrazione, ho intitolato una piazza a Craxi, ora completo l’opera – ha dichiarato il sindaco reatino alle agenzie – Ci saranno polemiche? Non mi importa – aggiunge Cicchetti – Vent’anni fa non ce ne furono, soprattutto perché tutti quelli di sinistra speravano di catturare i voti dei socialisti». Rieti è il primo capoluogo di provincia a rendere un omaggio toponomastico a Craxi; una statua dell’ex segretario era stata invece inaugurata anni fa ad Aulla, comune in provincia di Massa Carrara. L’eredità e la memoria di Bettino restano comunque ingombranti e divisive. «La scelta di individuare per l’inaugurazione il 2 Giugno – dice Roberto Giuliano, segretario dell’associazione Garofano Rosso – è un riconoscimento postumo all’uomo, al socialista, allo statista che è stato perseguitato ingiustamente dalla magistratura politicizzata, da forze politiche complici sedicenti democratiche e dal combinato disposto dei media con i poteri finanziari nazionali per svendere le aziende pubbliche». Giuliano aggiunge: «Ancora ad oggi siamo in attesa di una commissione d’inchiesta parlamentare che faccia luce su quel periodo buio». Craxi, va ricordato, venne condannato in via definitiva prima della morte avvenuta ad Hammamet nel 2000 a 10 anni complessivi di carcere in due distinte sentenze (cinque anni e mezzo per le tangenti Eni-Sai e quattro anni e mezzo per finanziamento illecito per la metropolitana di Milano); altri processi, al momento della morte di Craxi, non erano arrivati al terzo grado di giudizio. Quanto ai fatti di Sigonella che il monumento di Rieti riporta dì attualità questi risalgono all’ottobre del 1985, quando Craxi era capo del governo. La nave da crociera Achille Lauro venne sequestrata da terroristi palestinesi mentre navigava tra Israele ed Egitto. Dopo una complessa trattativa il commando accettò di lasciare libera nave, equipaggio e passeggeri in Egitto in cambio di una via di fuga in Tunisia. Unica condizione posta: che tutte le persone a bordo fossero incolumi. Solo dopo lo sbarco in Egitto, tuattavia, si apprese che i terroristi avevano ucciso a freddo un passeggero ebreo americano, Leon Klinghoffer, il cui cadavere era stato gettato in mare. La reazione Usa fu immediata: il Boeing dell’Egypt Air che stava portando i terroristi in salvo fu intercettato da aerei militari americani e costretto ad atterrare nella base di Sigonella in Sicilia. Qui gli americani pretesero la consegna dei terroristi a cui si oppose però il governo italiano. Militari italiani e americani arrivarono a fronteggiarsi armi in pugno e solo dopo un duro confronto con Reagan, Craxi la spuntò: gli esecutori materiali del sequestro vennero condannati in Italia ma il loro capo Abu Abbas riuscì a fuggire in Yugoslavia . 1 giugno 2022 (modifica il 1 giugno 2022 | 19:45) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-01 18:00:00, L’inaugurazione il giorno della festa della Repubblica. La targa sotto il busto ricorda «si può essere alleati di qualcuno senza divenirne sudditi», Claudio Del Frate

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.