Riflessione sulla pace per gli studenti del “Galilei”

Tra le tante iniziative, che in questi giorni hanno accompagnato gli studenti del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Lamezia verso una riflessione matura e consapevole sull’importanza della pace, si aggiunge quella alla Cattedrale San Benedetto, a cui hanno partecipato gli studenti delle classi quarte. “Educare alla Pace significa costruire un presente e gettare le basi per un futuro di dignità, rispetto e convivenza solidale, promuovendo tra i ragazzi alcuni Valori Universali che stanno alla base di una società e di una comunità attenta nel tutelare i diritti, rispettare le diversità e prendersi cura della felicità di ogni persona”, dichiara il Dirigente Goffredo Teresa che grazie ai docenti dell’Istituto e grazie alla disponibilità di Don Domenico Cicione ha realizzato questo momento formativo. Ad accogliere i giovani nel clima di solennità dell’imponente luogo di preghiera don Taras, che insieme a loro ha subito sottolineato la centralità dei giovani nel processo di costruzione di una pace vera e duratura tra i popoli. “Non c’è pace – ha affermato – senza una cultura della pace che si impegni a diffonderla e a mantenerla. Voi ragazzi potete essere concretamente strumenti di solidarietà e amore fra i popoli. Abbiamo occhi per vedere le sofferenze dell’altro, abbiamo mani per dare conforto e piedi per portare aiuto a chi ha bisogno, ma dobbiamo avere orecchi ben aperti per ascoltare l’altro”. “Il cuore non si vede – ha aggiunto – ma le nostre azioni raccontano quali sentimenti e valori ci portiamo dentro e quanta umanità possiamo e vogliamo condividere con il prossimo”.  Diversi i momenti di riflessioni che hanno segnato l’incontro, nel corso del quale gli studenti hanno potuto ascoltare anche le parole di don Taras, un sacerdote ucraino che vive a Lamezia già da qualche anno e che si è subito prodigato per mandare aiuti umanitari nel paese martoriato dalla guerra. Insieme a lui la testimonianza diretta di una famiglia scappata da quegli orrori che, con la voce rotta dal pianto, oltre ai mille insistiti ringraziamenti al popolo italiano, subito distintosi per la sua solidarietà e accoglienza, ha raccontato i giorni immediatamente precedenti all’esplosione del conflitto e poi quella terribile mattina. “Ho incominciato quella giornata – racconta un’anziana nonna – con un buongiorno alla mia famiglia, ma non sapevo che sarebbe stata l’ultima volta che pronunciavo quella parola, perché da allora non ci sono più stati giorni buoni. Il cielo perse il suo blu per diventare di un grigio cupo e triste. Solo da quando siamo in Italia, a Lamezia, il cielo ha ripreso ad essere azzurro ed io ho ricominciato a dire buongiorno ai miei cari”. Impossibili rimanere indifferenti alle sofferenze di chi ha vissuto in prima persona la paura e il dolore della guerra, ma senza una rielaborazione di queste esperienze a livello di coscienza personale e collettiva non è possibile evitare che nuove guerre, oltre alle tante che già affliggono il mondo, tormentino l’umanità. E’ questa consapevolezza ad aver guidato gli interventi degli studenti, che hanno dato voce alle speranze di un futuro che, solo a partire da una cultura della pace, può tornare a regalare cieli azzurri a tutti i popoli della terra. , 2022-04-14 10:57:00, Tra le tante iniziative, che in questi giorni hanno accompagnato gli studenti del Liceo Scientifico “G. Galilei” di Lamezia verso una riflessione matura e consapevole sull’importanza della pace, si aggiunge quella alla Cattedrale San Benedetto, a cui hanno partecipato gli studenti delle classi quarte. “Educare alla Pace significa costruire un presente e gettare le basi […]
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