di Franco StefanoniL’obiettivo ridurre il numero di procedimenti e migliorare l’efficienza della giustizia, come richiesto dal Pnrr. Le altre novit su pm e gip, giustizia riparativa e carcere Con l’anno nuovo le indagini penali scatteranno solo se i pm riceveranno querele di parte. In altre parole, per reati che fino a ieri provocavano d’ufficio l’apertura di un fascicolo da parte delle procure, ora dovr essere depositata una specifica denuncia. Lo prevede la riforma Cartabia nell’ambito del processo e del sistema sanzionatorio penale, il cui obiettivo primario quello di ridurre tempi e dinamiche dei procedimenti cos da ottenere maggior efficientamento nella giustizia (spronando la digitalizzazione), condizione richiesta dalla Ue per rientrare nel Pnrr. uno dei tronconi della riforma (a lungo auspicata, mai concretizzata negli anni): a fine ottobre del 2021 era intanto gi entrato in vigore quello sui tempi pi brevi per celebrare i processi in appello e in Cassazione, e sulla prescrizione (con il suo blocco in primo grado), che a sua volta interveniva su quanto stabilito dalla riforma Bonafede (cosiddetta Spazzacorrotti) in parte bocciata dalla Corte costituzionale. Niente iniziative delle vittime, niente procedimentiCon questo secondo filone relativo alle querele, in base alle aspettative del ministero della Giustizia ora guidato dall’ex pm Carlo Nordio di FdI, le ricadute potrebbero essere rilevanti. Sfoltire la quantit di procedimenti in atto spiazzer per molti cittadini che si ritengono vittime di soprusi. Infatti, rientrano nella fattispecie dei reati non pi perseguibili d’ufficio: furto, furto aggravato, truffa, frode informatica, appropriazione indebita, violazione di domicilio, lesioni lievi, lesioni personali colpose stradali gravi o gravissime, lesioni personali dolose, molestie, violenza privata, danneggiamento, sequestro di persona non aggravato. Senza iniziative delle vittime, niente procedimenti. Per i reati considerati pi tenui (minimo due anni di pena) si potr comunque procedere all’archiviazione (esclusa con violenza sulle donne, traffico di stupefacenti o reati contro la Pubblica amministrazione). Punti chiaveLe nuove regole valgono anche per i reati commessi prima dell’entrata in vigore della riforma voluta dal governo Draghi. Quest’ultima doveva aver luogo il 31 ottobre ma poi il governo Meloni l’ha posticipata al 30 dicembre, con molte polemiche per la fase transitoria non prevista. La riforma Cartabia, oltre all’allargamento della lista dei reati perseguibili da ora in poi soltanto su querela di parte, include inoltre anche altri passaggi chiave. Uno quello di far evitare il carcere sotto i quattro anni di carcere, potendo scegliere poi tra pena pecuniaria per condanne fino a un anno, lavoro di pubblica utilit per condanne fino a tre anni e detenzione domiciliare e semilibert fino a quattro anni. A decidere sar il giudice di cognizione. Altro punto, la riparazione del danno. infatti previsto dalla riforma che imputato e vittima, in apposite strutture pubbliche e con l’ausilio di mediatori, possano su base volontaria prendere le distanze da quanto accaduto, conciliandosi, con effetti sulle pene inflitte. La riforma Cartabia ha stabilito poi il diritto all’oblio (essere dimenticati in caso di assoluzione) e un maggior potere di controllo dei gip sui pm (e sulla loro presunta inerzia), in particolare su tempi di indagine e modalit di archiviazione (con cosiddette udienze filtro che decidono subito il non luogo a procedere). Le archiviazioni, qualora le prove non consentano una ragionevole previsione di condanna, andranno chieste anticipando i tempi di attesa. Le alternative sono il patteggiamento, il giudizio abbreviato e la sospensione con messa alla prova. 31 dicembre 2022 (modifica il 31 dicembre 2022 | 14:39) © RIPRODUZIONE RISERVATA