Riforma Cartabia, Sisto: Cautela sulle modifiche. Interverremo su mafiosità e flagranza

Riforma Cartabia, Sisto: Cautela sulle modifiche. Interverremo su mafiosità e flagranza

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di Adriana LogroscinoIl viceministro alla Giustizia: No a salti nel vuoto, serve un’operazione verit sulle critiche alla legge Non ho mai visto una riforma immediatamente perfetta. Al ministero stiamo lavorando su due soli correttivi. Le altre ipotesi circolate sono opinioni personali. Francesco Paolo Sisto, viceministro alla Giustizia, esponente di lungo corso di Forza Italia, gi sottosegretario nel governo Draghi, difende la riforma Cartabia. O, come rivendica, faccio un’operazione verit. Viceministro, la riforma del processo penale recentemente approvata espone al rischio che non si possa procedere d’ufficio neppure contro reati in ambito mafioso? Prima di tutto, bisogna chiarire: nessuno si pu permettere di dire che la riforma Cartabia favorisca i criminali, e tanto meno i mafiosi. un’illazione da respingere al mittente. Di pi, una calunnia. E il ministero, fermi gli interventi indispensabili, sostiene convintamente la riforma. Tuttavia una revisione dell’impianto si impone per via di una serie di criticit emerse. stato lo stesso Nordio ad annunciare interventi normativi. Certo. necessario intervenire con qualche correttivo puntuale per colmare alcune lacune emerse in queste prime settimane di vigenza: isolate criticit. Tutte le riforme, del resto, hanno una fase di assestamento. Nessuna nasce perfetta. Ma non va dimenticato che le riforme strutturali del processo penale e civile sono state gi avallate dalla Commissione europea e legittimano l’erogazione delle risorse del Pnrr. Qualsiasi modifica dovr essere cauta, passare attraverso questa consapevolezza. Nel merito, interverrete escludendo dalla procedibilit solo su querela in caso di aggravante mafiosa o modificherete l’elenco dei reati? Stiamo lavorando su due aspetti. Evitare che la procedibilit a querela possa riguardare anche ipotesi di reato in contesto mafioso. Una strada potrebbe essere quella di definire che tutte le volte che si contesta l’aggravante mafiosa, si proceda d’ufficio. Stiamo cercando la miglior quadratura perch non si lascino scoperti ulteriori aspetti della riforma. Senza stravolgimenti. E il secondo aspetto su cui interverrete? Il secondo problema emerso riguarda l’arresto in flagranza. Se il reato tra quelli per cui si procede di seguito a querela, come arrestare il responsabile colto in flagranza? La soluzione potrebbe essere che la querela non sia indispensabile per l’arresto, ma per l’emissione del provvedimento cautelare da parte del giudice: si avrebbe cos il tempo necessario per individuare la vittima del reato e perch possa denunciare. Non prevede nessun intervento sull’elenco di reati, come l’appropriazione indebita o il sequestro di persona, per evitare il rischio di improcedibilit o di scarcerazione? Allo stato, sul tavolo non ci sono ipotesi di questo tipo. Per questo parlo di operazione verit: la linea del ministero quella di intervenire su due punti comunicati, importanti ma definiti, cio mafiosit e arresto in flagranza. Niente salti in avanti. utile poi far notare che nel sistema sono gi molti e da moltissimo tempo, fin dal codice Rocco, i reati per i quali si procede solo a querela di parte. E nessuno se n’ mai lamentato. Chi solleva ora il problema non lo fa per ragioni tecniche ma per una evidente strumentalizzazione politica. Sulla giustizia, per, affiorano quelle sensibilit diverse tra le forze di maggioranza, di cui spesso si parla: c’ distanza tra la linea securitaria di FdI e Lega e quella ipergarantista del suo partito? Ma no. Forza Italia perfettamente allineata al ministro Nordio. Nel dibattito possono emergere punti di vista differenti, fisiologico e utile, ma non esiste tensione. Siamo tutti concordi nel perseguire una rinnovata centralit delle garanzie al cittadino. Vogliamo una giustizia amica delle persone perbene, che non devono aver paura di avvicinarsi alle aule dei tribunali. Vogliamo un processo che riacquisti il giusto equilibrio tra accusa e difesa, un equilibrio che si perso in decenni di sistema pm-centrico. La terziet del giudice un bene prezioso da custodire. 15 gennaio 2023 (modifica il 15 gennaio 2023 | 23:49) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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