Riforma della Giustizia, la Lega frena e slitta l’intesa. Oggi si riprova

Riforma della Giustizia, la Lega frena e slitta l’intesa. Oggi si riprova

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di Virginia Piccolillo di L’accordo era a portata di mano. Già trovato sulle «porte girevoli» dei magistrati in politica: quelli ordinari eletti non torneranno in servizio, quelli amministrativi al governo sì, dopo un anno L’accordo era a portata di mano. Già trovato sulle «porte girevoli» dei magistrati in politica: quelli ordinari eletti non torneranno in servizio, quelli amministrativi al governo sì, dopo un anno. Vicino persino quello sull’elezione del Csm: pur di accontentare la Lega si ipotizzavano abbinamenti di corti d’appello grandi e piccole. Ma proprio la Lega si è bloccata. Ufficialmente perché non si riusciva a contattare iil leader Matteo Salvini e la responsabile giustizia, Giulia Bongiorno nell’aula bunker, per il processo Open Arms, dove manca il segnale per i cellulari. Ma il sospetto del resto della maggioranza è che in vista dell’incontro di martedì con Mario Draghi sul fisco, Salvini avrebbe bloccato l’interessante contropartita della giustizia. E così, per smascherare pretesti, si è escogitato lo slittamento a oggi, alle 12, dato non è prevista alcuna udienza e i telefonini prenderanno. Protesta il M5S: «L’incontro poteva essere finalmente decisivo ma la Lega purtroppo non si è mostrata disponibile e sta bloccando la riforma». Si era «all’ultimo miglio» ha evidenziato il pd Walter Verini .«Si tratta di una riforma attesa, impegnativa, che richiede responsabilità da tutte le forze politiche», ha aggiunto la dem Anna Rossomando. Ed Enrico Costa di Azione rimarca: «Noi abbiamo contribuito eliminando dal tavolo temi divisivi. Adesso spetta agli altri dire cosa vogliono fare». 8 aprile 2022 (modifica il 8 aprile 2022 | 21:34) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-08 19:34:00, L’accordo era a portata di mano. Già trovato sulle «porte girevoli» dei magistrati in politica: quelli ordinari eletti non torneranno in servizio, quelli amministrativi al governo sì, dopo un anno, Virginia Piccolillo

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