La riforma dei percorsi di studio è al centro di un approfondimento del Corriere della Sera a cura di Gianna Fregonara. Si parla del liceo del Made in Italy e della riforma degli istituti tecnici e professionali.
Liceo del Made in Italy
Il primo è l’evoluzione del Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale (Lse), introdotto da Maria Stella Gelmini nel 2010. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale ieri, permette l’avvio delle prime classi nell’anno scolastico prossimo, sebbene con alcune limitazioni dovute alla mancanza di regolamenti specifici.
Il nuovo percorso prevede piccoli ma significativi cambiamenti: quattro ore settimanali saranno dedicate all’economia, sostituendo le ore di sociologia, psicologia e antropologia. Inoltre, l’ora di storia dell’arte ridurrà la seconda lingua straniera a due ore settimanali. Gli aggiustamenti mirano a orientare i diplomati verso i percorsi degli Its, che saranno finanziati dal Pnrr.
Intanto si è accelerato sulla sperimentazione del percorso quadriennale per gli istituti tecnici, già avviata nel 2022. Valditara ha richiesto la formazione di 400 classi quadriennali, con le prime classi pronte a partire nel prossimo anno scolastico. Allo stato attuale, segnala il Corsera, dovrebbero essere 200 le classi interessate. Per questo il Ministero ha già attivato la proroga dei termini: dal 30 dicembre al 12 gennaio.
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Riforma istituti tecnici e professionali, circa 200 le classi che attiveranno la sperimentazione di 4 anni
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