“La riforma delinea un percorso chiaro per chi vuole diventare insegnante nelle scuole secondarie dopo anni in cui le regole sono cambiate più volte, generando confusione e allontanando molte persone, soprattutto i più giovani dall’insegnamento”.
Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’.
“Puntiamo sulla formazione iniziale, con i 60 crediti universitari aggiuntivi rispetto alla laurea magistrale necessari per ottenere l’abilitazione e poi il concorso, richiesto sa una norma costituzionale. Aumentiamo il focus sulle competenze specifiche, come quelle pedagogiche, la didattica delle singole discipline e mettiamo una grande attenzione al tirocinio diretto guidato da tutor che vengono dalla scuola”, continua.
“Potenziamo la formazione continua dei nostri insegnanti sul digitale, sulle materie scientifiche e sulla progettazione e innovazione didattica, per accompagnare e orientare i nostri ragazzi e le nostre ragazze nel loro percorso di studio e di vita e affrontare così anche il tema della dispersione. – aggiunge Bianchi – Con la riforma, i cui contenuti sono anche legati all’impegno preso con l’Europa sul Pnrr, nascerà la Scuola di alta formazione per dare linee guida, per una formazione continua che possa arricchire la professionalità del corpo docente. E poi avremo finalmente concorsi annuali, a garanzia di una maggiore continuità. Entro il 2024 assumeremo 70mila docenti”.
, 2022-04-24 07:35:00, “La riforma delinea un percorso chiaro per chi vuole diventare insegnante nelle scuole secondarie dopo anni in cui le regole sono cambiate più volte, generando confusione e allontanando molte persone, soprattutto i più giovani dall’insegnamento”.
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