La riforma del reclutamento docenti non piace ai sindacati. Nemmeno la revisione del testo dopo la lunga trattativa tra i partiti al Senato ha portato ad un miglioramento del provvedimento secondo i sindacati rappresentativi.
Molto critica Anief che, tramite il suo presidente Marcello Pacifico, boccia senza mezzi termini il testo licenziato dalle commissioni parlamentari: “Anief boccia la riforma perché non semplifica le procedure di reclutamento per i più giovani (5 prove per entrare nei ruoli) e per i precari non prevede un canale di reclutamento certo come chiesto dal Comitato europeo dei diritto sociali, dalla Corte di giustizia europea, dal ‘Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa su denuncia del sindacato”, non solo è da bocciare anche il sistema di formazione incentivata: “Si deroga alla trattazione nella gestione del salario accessorio in fase transitoria lasciando ai valutatori l’onere di decidere anche i criteri di valutazione senza trasparenza, esclude i precari recentemente inseriti nella carta del docente dalla Corte di giustizia europea, il personale amministrativo ed educativo e continua a prevedere tagli di ricorse alla carta docente e agli organici”.
Reclutamento dei docenti
Cambia il modo di formare in ingresso e selezionare i docenti. Viene istituito un percorso abilitante di 60 CFU gestito dalle Università e attivato sulla base del fabbisogno di cattedre con selezione in ingresso. Si tratterà dell’unico modo consentito agli aspiranti di conseguire l’abilitazione. Sarà, inoltre, necessaria per accedere ai concorsi a cattedra per i quali sono state riformulate le prove selettive. Addio ai test a crocette e ritorno alle domande aperte. Approfondisci
Fase transitoria
Sarà data possibilità fino al 2024 ai candidati dei concorsi a cattedra di possedere 30 CFU o 24 e di conseguire i restanti dopo aver superato il concorso a cattedra. Una fase di passaggio prima dell’entrata a regime del nuovo sistema che entrerà in vigore tra il 2025 e il 2026. Approfondisci
Riconoscimento 24 CFU
Nel testo, inoltre, viene riconosciuta la validità dei 24 CFU conseguiti dagli aspiranti docenti quale requisito per accedere ai concorsi ordinari per docenti. I 24 CFU saranno “scalati” dal monte complessivo dei crediti necessari per il conseguimento dei percorsi abilitanti. Approfondisci
Formazione retribuita
Il PNRR istituisce, inoltre, un sistema di formazione per i docenti in servizio parallela a quella prevista dalla riforma Renzi e che include anche la possibilità di premiare i docenti. La partecipazione sarà volontaria e quanti supereranno con successo un percorso triennale potranno ricevere un premio in denaro.
A tal fine sarà istituita una Scuola di alta formazione con il fine di dare le linee guida all’attivazione dei corsi premiali per i docenti. Per finanziare la scuola era inizialmente previsto il taglio della Carte del docente, che nella riformulazione del testo è stata scongiurata, almeno fino al 2024.
I premi ai docenti saranno assegnati dal comitato di valutazione delle scuole e sulla base delle risorse annuali a disposizione.
Niente tagli agli organici
La formazione incentivata è finanziata non con taglio cattedre di organico potenziato ma con adeguamento dell’organico della autonomia. Approfondisci.
Altre misure
Il testo definitivo, inoltre, prevede i seguenti provvedimenti:
- esoneri per i collaboratori dei dirigenti scolastici per le scuole in reggenza,
- scorrimento delle graduatorie degli idonei dei concorsi docenti della secondaria,
- stop a taglio della carta docente, ma fino fino al 2024,
- concorso riservato agli insegnanti di religione precari,
- proroga per la procedura straordinaria per l’assunzione di insegnanti di sostegno che hanno conseguito l’abilitazione.
, 2022-06-21 15:35:00, La riforma del reclutamento docenti non piace ai sindacati. Nemmeno la revisione del testo dopo la lunga trattativa tra i partiti al Senato ha portato ad un miglioramento del provvedimento secondo i sindacati rappresentativi.
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