Riformare la scuola e promuovere le risorse italiane, la politica risponde alle sfide del mondo del lavoro al convegno di FederTerziario

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Fronteggiare una situazione globale di grande incertezza rispetto al passato, innescata  dalla pandemia e alimentata dai recenti accadimenti dettati dal conflitto in corso, conduce inevitabilmente a cambiamenti epocali anche sul fronte del mercato del lavoro e quindi sul sistema della scuola e della formazione che sono filiere direttamente collegate.

Un impegno complesso da risolvere che può essere gestito a partire dalla consapevolezza, spiega Giulio Centemero, Membro VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati, che dobbiamo “imparare a usare le nostre risorse intellettuali, finanziarie e non solo”. Un riferimento che ha accompagnato il terzo panel dell’evento, “Istruzione e Formazione leve strategiche per il mercato del lavoro” organizzato da FederTerziario all’Associazione Civita in Piazza Venezia a Roma e moderato dalla giornalista Sara Garino.

Il concetto della valorizzazione avanzato dall’onorevole Centemero si è declinato nel corso della sessione “Come la politica risponde alle nuove sfide del mercato del lavoro: dall’istruzione all’educazione all’impresa”, a partire dall’orientamento che è cruciale, rileva Marcella Gargano, Direttrice Generale delle Istituzioni della Formazione Superiore del Ministero dell’Università e della Ricerca, e quindi da potenziare “nel medio-lungo periodo anche nella fase di transizione scuola-università e anche per queste ragioni abbiamo investito delle risorse aggiuntive, pari a 250 milioni di euro in quattro anni perché riteniamo fondamentale aiutare e guidare i ragazzi nella scelta, in quanto è proprio il loro percorso di formazione, grazie anche a corsi di orientamento innovativi e pratici, a potergli fornire le giuste chance per il mondo del lavoro”.

Percorsi di formazione che vanno integrati con adeguate operazioni di promozione e di conoscenza del territorio e delle esigenze delle variegate realtà produttive che l’abitano. Come dimostrato dalle conclusioni sull’“Indagine conoscitiva del Made in Italy” approvata nei giorni scorsi senza voti contrari in Commissione: “Abbiamo ascoltato 150 associazioni – precisa Alberto Gusmeroli, Presidente X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati e pensiamo alla successiva legge sulla valorizzazione del Made in Italy perché crediamo il tema della crescita sia fondamentale e riguardi tutti, perché da lì passa anche la sostenibilità del debito pubblico”. Su questo patrimonio nazionale eccezionale vanno pertanto innestate le straordinarie risorse intellettuali e professionali che il Paese può vantare, da agevolare anche “tramite l’esaltazione delle zone territoriali e una progressiva sburocratizzazione”.

La ripresa, pertanto, riguarda tutti e si costruisce anche fornendo quegli strumenti di conoscenza finanziaria per investire in maniera consapevole: “Solo il contante fermo sui conti correnti degli italiani – conclude l’onorevole Centemero – è pari ad almeno sette volte il PNRR: dobbiamo coinvolgere i cittadini per invogliarli investire  nell’economia reale, come avviene negli altri Paesi, e allo stesso tempo fornire ai ragazzi quegli elementi che possano consentirgli, attraverso un’adeguata formazione, di determinare una via solida per diventare imprenditori”.

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