Di fronte alle riforme annunciate dal Governo prima del decreto-legge poi passato in Consiglio dei ministri, i sindacati più rappresentativi non avevano posto pregiudiziali, consapevoli probabilmente che il nostro sistema scolastico ha bisogno delle riforme indicate dal PNRR. Ma il loro atteggiamento cambia radicalmente nell’imminenza del varo del decreto.
C’è prima di tutto una questione di metodo, com’era già successo in passato con i ministri che avevano avviato riforme, ignorando sostanzialmente il confronto con i sindacati e la condivisione delle scelte che riguardavano anche materie contrattuali.
A dire il vero una parvenza di confronto c’è stata al ministero sotto forma di informativa a mezzo di slides, ma comprensibilmente i sindacati non hanno gradito. Addirittura, a quanto sembra, hanno conosciuto la bozza del decreto da alcuni testi che circolavano in rete.
“In questo modo – ha detto la segretaria nazionale della Cisl Scuola – il Governo fa carta straccia degli impegni sottoscritti nel Patto per la scuola”.
Per avere ignorato il confronto con i sindacati, otto anni fa la Buona Scuola di Renzi venne osteggiata con uno sciopero generale che registrò un’ampia adesione degli insegnanti. Bianchi è avvisato. Ma la critica unanime dei sindacati non si ferma alla questione di metodo.
“Non c’è solo una pesante invasione di campo su materie contrattuali – aggiunge la Barbacci – quando si decidono per legge percorsi e modalità di valorizzazione professionale: immaginare che gli sviluppi di carriera possano avvenire a costo zero, senza aggiungere risorse ma dovendole ricavare da quelle complessivamente disponibili, significa ridurre l’entità degli aumenti contrattuali cui tutto il personale ha diritto”.
Secondo i sindacati l’argomento del reclutamento è affrontato in modo lacunoso, farraginoso, totalmente disancorato dalla realtà.
“Metodo inaccettabile, merito altrettanto – tuona il segretario della Flc Cgil, Sinopoli. Non staremo a guardare e chiederemo a tutte e tutti di mobilitarsi contro per i contenuti e per il metodo che pone una grande questione democratica”.
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, , Pubblicato da Orazio Niceforo
Di fronte alle riforme annunciate dal Governo prima del decreto-legge poi passato in Consiglio dei ministri, i sindacati più rappresentativi non avevano posto pregiudiziali, consapevoli probabilmente che il nostro sistema scolastico ha bisogno delle riforme indicate dal PNRR. Ma il loro atteggiamento cambia radicalmente nell’imminenza del varo del decreto. C’è prima di tutto una questione di […]
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