Rigassificatore in Liguria: docenti si ribellano, la Regione chiede a Valditara di prendere provvedimenti nei loro confronti

Una scuola ligure si è mobilitata contro la volontà della Regione Liguria di costruire un rigassificatore che dovrebbe arrivare a Vado Ligure nel 2026, in provincia di Savona. La Regione ha replicato durissima. Lo riportano La Repubblica e Ansa.

La dirigente dell’istituto scolastico e il collegio docenti hanno approvato all’unanimità una delibera con cui prendono posizione contro il progetto, chiedendo il ritiro immediato. “Siamo chiamati ad educare ai valori dell’Agenda 2030, ponendo particolare attenzione alla salvaguarda del Pianeta per le future generazioni: il progetto ‘Fsru Alto ‘Tirreno e Collegamento alla Rete nazionale Gasdotti’ guarda all’immediato rendimento, sfruttando per un periodo breve, ma in maniera intensa il territorio’. Dichiariamo di disertare qualsiasi proposta in merito ad educazione ambientale, civica e alla salute che pervenga dagli Uffici Regionali della Liguria”, questo il loro messaggio.

“Propaganda politica”

Ecco la risposta della Regione, che parla di indottrinamento: “Nell’istituto è in atto una pericolosa strumentalizzazione politica degli alunni delle scuole primarie e secondarie. Attraverso una delibera del collegio docenti, l’Istituto sottoscrive infatti un documento che viola qualsiasi principio di libera istruzione e che infrange le basi dell’educazione civica. Siamo di fronte a uno scenario che mai speravamo di dover affrontare: l’utilizzo delle scuole, e quindi dei bambini, per fare propaganda politica in merito a un progetto di importanza nazionale quale è il rigassificatore”, così in una nota.

“La decisione – presa all’insaputa di Ufficio Scolastico regionale, assessorato regionale all’Istruzione e non ultimo Ministero dell’Istruzione – di boicottare i percorsi di educazione ambientale, civica e alla salute promossi dall’ente regionale è una scelta draconiana che ha il chiaro intento di fomentare odio nei confronti della Scienza. Con questo atto, la dirigente dell’Istituto insieme a tutti i firmatari è andata contro un principio costituzionale: ‘L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento’”. La Regione informerà il ministro Valditara “per chiedere chiarimenti e, successivamente, provvedimenti volti a restituire alla scuola la totale libertà di apprendimento dei suoi studenti”.

Buondonno (Si): “Porteremo il caso in Parlamento”

Giuseppe Buondonno (responsabile scuola Sinistra Italiana), ha espresso solidarietà nei confronti della scuola: “La più convinta solidarietà di Sinistra Italiana ai docenti e alla dirigente, condividendone le argomentazioni e gli intenti educativi e formativi, tra i quali non possono non essere compresi la coerenza e la difesa del patrimonio ambientale dei territori in cui si vive e si opera. Consideriamo istituzionalmente scorretta e sostanzialmente intimidatoria la reazione della regione Liguria, che minaccia (attraverso una informativa al ministro Valditara) la richiesta di provvedimenti contro i docenti”, ha scritto in un comunicato.

“Vogliamo ricordare al Presidente Toti e alla maggioranza di destra della Liguria – ha continuato l’esponente rossoverde – che i docenti hanno agito conformemente a quanto previsto dall’ autonomia scolastica (compreso il diritto di scegliere quali percorsi di educazione civica proporre agli allievi) e secondo il diritto di libertà d’espressione garantito dalla Costituzione repubblicana; di più: hanno, attraverso questa posizione, trasmesso agli alunni (e anche alle Istituzioni tutte) un esempio di impegno civile e coerenza formativa. Visto che si fa un gran parlare di rapporti tra scuola e territorio, ci sembra che questi docenti ne abbiano offerto un esempio positivo e concreto. Saremo noi, in Parlamento, piuttosto a chiedere al ministro dell’Istruzione di respingere questo tentativo di intrusione e intimidazione della regione Liguria verso una istituzione scolastica. Toti, semmai, spieghi ai cittadini di tutto quel territorio come e perché stia tentando di scavalcare la volontà dei cittadini e di molti comuni (a cominciare dal capoluogo, Savona) per imporre un rigassificatore fortemente impattante in un’area, insieme, fragile e preziosa. Vada, Toti, in quella scuola, a confrontarsi con i docenti, invece di minacciare non meglio precisati e infondati provvedimenti che, comunque, non gli competono; sicuramente imparerà cosa significhi trasmettere agli alunni amore per il territorio e per l’impegno civile, nel più alto senso didattico e costituzionale”, ha concluso, chiedendo al governatore ligure di confrontarsi con i docenti.

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