E’ stato sottoscritto il CCNL 2019-2021. Finalmente diranno in molti! In realtà c’è poco da festeggiare perché a due anni di distanza quasi tutte le sigle sindacali sottoscrivono un CCNL che conferma una struttura complessivamente vecchia, non coerente alla complessità della moderna scuola autonoma e difforme al dettato costituzionale dell’Art. 36 della Costituzione italiana.
Lo dice Rosolino Cicero, presidente dell’Ancodis, che in un comunicato stampa che riportiamo integralmente analizza dal suo punto di vista il risultato finale del nuovo CCNL scuola.
Nel dettaglio, ANCODIS fa rilevare che continuano a mantenersi delle gravi anomalie sia di ordine giuridico che economico.
L’assenza di una visione contrattuale che valorizzi la professione docente con nuovi criteri coerenti con la complessità della scuola autonoma ci appare conseguenza di una miopia politico-sindacale che non tiene conto di TUTTI i suoi punti di forza, dentro e fuori gli ambienti di apprendimento.
L’anzianità di servizio resta l’elemento di differenziazione contrattuale, dimenticando il valore dell’assunzione di incarichi connessi al funzionamento organizzativo e didattico della scuola e la conseguente formazione specifica.
Non si è voluta porre attenzione all’importante lavoro sviluppato da oltre 100000 donne e uomini fondamentale per lo sviluppo qualitativo dell’offerta formativa degli alunni e per l’efficienza dei servizi per la comunità scolastica.
Non si è voluto procedere all’individuazione di una nuova area professionale aperta ai collaboratori del dirigente scolastico e alle figure di sistema: infatti, il tema della governance scolastica con l’attuale precarizzazione delle figure di sistema è stato colpevolmente omesso!
Non si è voluto istituire un Fondo integrativo al MOF dedicato ai docenti impegnati nel funzionamento organizzativo e didattico che nella scuola dell’autonomia concorrono – in collaborazione al dirigente scolastico e spesso anche a supporto dei servizi amministrativi – alla costruzione e alla progettazione dell’offerta formativa e sono soggetti protagonisti (non comparse!) nel funzionamento organizzativo e didattico, si distinguono dagli altri docenti per l’assunzione di deleghe e di responsabilità, si occupano di progettare idee, di programmare i tempi, di monitorare i processi, partecipano nelle sedi formali ed informali al confronto, alla verifica e alla valutazione.
Non si è voluto formalizzare la “squadra dell’autonomia” presente in ciascuna scuola che si mette al servizio della propria comunità scolastica, che rappresenta di fatto la componente intermedia tra la dirigenza e i docenti nei processi di apprendimento/formazione e nel funzionamento organizzativo e progettuale che – come riconosce il Prof. Paletta (2020) – ”senza il generoso impegno l’attuale modello organizzativo formale non potrebbe funzionare”.
Deve essere chiaro che la critica di Ancodis al CCNL non è segnata da pregiudizio ideologico ma rappresenta piuttosto la formale denuncia di oltre 100000 docenti per la reiterata assenza di una innovazione contrattuale che guardi al funzionamento di una Istituzione complessa quale è la scuola autonoma e che renda merito alla qualità e alla quantità di lavoro espletato oltre a quello di didattico.
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