L’Agenzia Aran ha convocato confederazioni e organizzazioni sindacali per la prosecuzione trattativa rinnovo Ccnl personale comparto Istruzione e Ricerca – triennio 2019/2021. Sul tavolo la chiusura della parte normativa del contratto, rimasta ancora in sospeso.
Gli incontri si svolgeranno alle 10.30 nelle giornate di martedì 24 gennaio e proseguiranno nelle giornate del 25 e 26.
Sul fronte degli aumenti stipendiali, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, entro pochi giorni, farà un’integrazione dell’atto d’indirizzo per rendere subito esigibili i 300 milioni di euro riferiti alla RPD (retribuzione professionale docenti), risorse già stanziate nella legge di bilancio 2022 e inizialmente stanziate per la valorizzazione del merito.
Ci sono poi altri 100 milioni una tantum che dovranno finanziare la componente fissa della retribuzione accessoria di docenti e Ata per il 2023 (si tratta nello specifico di 85,8 milioni di euro sono per i docenti e 14,2 milioni di euro per ATA per il 2022, destinati alla RPD e al CIA).
La parte normativa
Sul fronte normativa c’è uno stallo anche per la distanza fra la proposta Aran e la posizione dei sindacati per quanto riguarda la valorizzazione del personale DSGA e i nuovi profili ATA.
In particolare, lo scontro di cui accennavamo in precedenza riguarda il riordino dei profili professionali, con il punto d’arrivo che vedrebbe l’eliminazione delle posizioni economiche ATA. Soluzione che vede i sindacati contrari.
La proposta dell’Aran, come già nei precedenti incontri, prevede un sistema di classificazione articolato su quattro aree.
Questa la sintesi, con commento, del sindacato UIL Scuola RUA
- Area dei collaboratori (non cambia nulla rispetto al passato);
- Area del collaboratore esperto (dalla precedente area AS, formata solo dai CS delle aziende agrarie, si passa ad un’area dove possono accedere tutti i CS). Un ‘innovazione pericolosamente divisiva che prevede anche attività di coordinamento dei colleghi CS. L’area rappresenta un freno che limita i passaggi dall’area A alla B (occorrono almeno 5 anni di permanenza se si possiede il titolo, altrimenti ne servono 10), poiché richiede il passaggio da A ad AS prima di andare in B.
- Area degli assistenti. Con la soppressione dell’area C, gli assistenti rimangono imbottigliati nell’area di appartenenza. Gli amministrativi potrebbero avere passaggi nell’area dei funzionari (l’area non ha un organico, per cui rimane un’astrazione). I tecnici lo sono ancor di più perché per loro andrebbe istituita addirittura un’area dei funzionari tecnici, che al momento non esiste. Rimane drammaticamente insoluta la problematica degli AT in servizio nelle scuole del 1° grado a cui verrebbe riconosciuta una semplice indennità quale compenso per i trasferimenti da effettuare nelle scuole della rete.
- Area delle Elevate Qualificazioni (EQ) La sua attivazione utilizza la tecnica degli “incarichi” che riguarderebbero tutti gli appartenenti alla nuova area (vecchi e nuovi). La durata degli stessi è triennale e interessa tutti. Gli incarichi li conferisce l’Ambito Territoriale e sono garantiti solo in caso di vacanza di posti da DSGA. Ai nuovi funzionari (l’accesso riguarda solo quelli che hanno almeno tre anni di incarico di DSGA) è garantito l’incarico solo in caso di posto vacante da DSGA. L’incarico non è rinunciabile, va accettato.
Tre diverse posizioni DSGA
Si determinano tre diverse posizioni di DSGA:
- gli storici (quelli che lo sono già)
- i nuovi funzionari (gli ex DSGA ff.)
- quelli che verranno assunti a seguito di nuove procedure concorsuali.
In futuro nell’area delle Elevate Qualificazioni si entrerebbe solo per incarico, secondo quanto avviene anche in tutti gli altri comparti del pubblico impiego.