Risiko giustizia nel Governo: ipotesi Sisto per la vicepresidenza del Csm

Risiko giustizia nel Governo: ipotesi Sisto per la vicepresidenza del Csm

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a roma Mezzogiorno, 20 ottobre 2022 – 09:02 Il penalista barese Francesco Paolo Sisto, già sottosegretario alla Giustizia, potrebbe diventare il numero due del Consiglio superiore della magistratura nel caso in cui Forza Italia non riuscisse a far diventare ministra Elisabetta Casellati di Bepi Castellaneta Da sottosegretario alla Giustizia (con la ragionevole certezza della conferma) a possibile vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Potrebbe essere questa la parabola di Francesco Paolo Sisto, barese, noto penalista ed ex avvocato di Silvio Berlusconi, principe del Foro e della tastiera (memorabili le sue esibizioni al piano in via Argiro, a Bari), eletto al Senato con una valanga di voti nelle fila di Forza Italia. L’ipotesi di Sisto vicepresidente del Csm sembra prendere consistenza proprio nelle ore in cui il risiko della giustizia rischia di trasformarsi in una prova di forza tra alleati, o presunti tali. E in ogni caso trattative e tensioni attorno al ministero chiave del centrodestra ridisegnano equilibri e scompaginano caselle che sembravano più o meno acquisite nella squadra del governo che verrà. Proprio in questo scenario frastagliato spunta la figura di Sisto. Il quale, nel caso in cui Giorgia Meloni non arretrasse di un millimetro sulla scelta di Carlo Nordio a ministro della Giustizia mettendo da parte il forcing berlusconiano per Elisabetta Casellati, potrebbe diventare il nuovo vicepresidente del Csm. Del resto proprio Sisto, giurista di lungo corso, eloquio acuto e pungente, mai però sopra le righe, gode peraltro di un riconoscimento bipartisan se si parla di competenza in un settore così delicato. Al punto che un sondaggio condotto dal sito web del Dubbio, il quotidiano del Consiglio nazionale forense, lo ha incoronato come ministro della giustizia ideale, con il doppio delle preferenze rispetto a Nordio e addirittura il quadruplo della sua collega Giulia Bongiorno. Ma l’auspicio di buona parte degli avvocati è destinato a rimanere tale. Non è un mistero che Meloni voglia discontinuità rispetto al governo Draghi. Senza contare tra l’altro che il penalista è tra quelli che non hanno votato Ignazio La Russa alla presidenza del Senato. Ecco allora che per il giurista barese potrebbero chiudersi le porte del ministero di via Arenula e spalancarsi quelle (di assoluto prestigio) della vicepresidenza del Csm. Nelle prossime settimane sarà convocato il Parlamento in seduta comune per procere con la scelta dei dieci membri laici, individuati tra docenti universitari ordinari o avvocati con almeno 15 anni di esercizio dell’attività forense. E uno di loro diventerà vicepresidente. Considerato il risultato elettorale, al centrodestra dovrebbero finire sette seggi, tre a Fratelli d’Italia e due ciascuno a Lega e Forza Italia mentre è previsto un seggio a testa per Pd, Movimento Cinque Stelle e Azione-Italia viva. In ogni caso, visto tra l’altro che è fissato un quorum dei tre quinti del totale di deputati e senatori, avranno un peso trattative e accordi trasversali. Nel frattempo i riflettori sono puntati sul ministero della Giustizia. Poi toccherà al Parlamento. Ma per Sisto, comunque vada, potrebbe essere un successo. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – Puglia Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 20 ottobre 2022 | 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-20 07:03:00, Il penalista barese Francesco Paolo Sisto, già sottosegretario alla Giustizia, potrebbe diventare il numero due del Consiglio superiore della magistratura nel caso in cui Forza Italia non riuscisse a far diventare ministra Elisabetta Casellati,

Pietro Guerra

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