Risoluzione Onu: lassemblea vota il ritiro immediato della Russia dallUcraina:  141 sì, India e Cina si astengono

Risoluzione Onu: lassemblea vota il ritiro immediato della Russia dallUcraina: 141 sì, India e Cina si astengono

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di Viviana Mazza

Sono sette i Paesi che si sono schierati contro: con Mosca, anche Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea, Nicaragua e Mali

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
NEW YORK
A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato, con maggioranza di 141 voti su 193, una risoluzione che invita la Russia a ritirarsi incondizionatamente e immediatamente dall’Ucraina per il raggiungimento, il prima possibile, di una pace complessiva, giusta e duratura nel rispetto della Carta delle Nazioni Unite. Oltre 70 Paesi tra cui l’Italia hanno co-sponsorizzato la risoluzione presentata da Kiev. Sette i voti contrari (Russia, Bielorussia, Siria, Nord Corea, Eritrea, Mali, Nicaragua). Ma la Cina, il Sudafrica, l’India e altri Paesi del Sud del mondo (per un totale di 32 voti) hanno continuato ad astenersi, sottolineando la loro distanza da quella che considerano una guerra dell’Occidente. Il numero totale lo stesso del 2 marzo scorso, quando 141 Stati votarono per condannare l’invasione russa dell’Ucraina e chiedere che Mosca ritirasse le truppe (allora i contrari erano 5, ai quali si sono aggiunti Mali e Nicaragua, che prima erano tra gli astenuti). Sei mesi dopo, un numero pi ampio (143 Paesi) difese l’integrit territoriale e sovranit dell’Ucraina, dopo che Putin dichiar l’annessione di quattro regioni.

La risoluzione di ieri il risultato di settimane di negoziati, in cui gli alleati del G7 hanno convinto Kiev a non premere per richieste molto specifiche o ampie, rischiando che alcuni Paesi che in passato hanno votato a favore della sovranit ucraina si tirassero indietro (il timore era che il sostegno scendesse a 135 voti). All’inizio l’Ucraina sperava di includere un riferimento al piano di pace in dieci punti di Zelensky, ma il ministro Dmytro Kuleba si limitato a menzionarlo nel suo intervento iniziale, in cui ha affermato che nonostante le vuote richieste di negoziati la Russia vuole ancora distruggere l’Ucraina come nazione. Kuleba ha lanciato un messaggio ai Paesi che vogliono essere amici di entrambi e porre fine alla guerra qualunque sia il risultato: In questa guerra non ci sono due lati, c’ un aggressore e c’ una vittima. C’ qualcuno in questa sala che sia pronto a rinunciare ad un metro quadrato del suo territorio per darlo ad un vicino assetato di sangue?, ha aggiunto.

Kiev sperava inoltre in una richiesta pi specifica per la costituzione di un tribunale speciale che giudichi Putin per il crimine di aggressione, ma l’Occidente non unito sul tema. L’idea viene considerata troppo punitiva da alcuni. Molti Paesi del Sud del mondo, inoltre, desiderano la fine della guerra al pi presto possibile (come indica la risoluzione) e temono che un tribunale che giudica i crimini di guerra possa rendere pi restia l’elite politica russa a raggiungere una soluzione.

Mentre si teneva questo voto diventato un barometro sull’opinione mondiale sulla guerra, all’Onu c’era grande attesa per il piano di pace cinese. Pechino afferma che presenter un documento che contiene riferimenti alla Carta delle Nazioni Unite e terr conto dunque dell’integrit territoriale, della sovranit e della sicurezza. Oggi Xi Jinping dovrebbe fare un discorso sulla pace. Il ministro Kuleba ha detto che Wang Yi ha condiviso alcuni punti del documento con lui a New York, ma attende di vedere il testo prima di esprimersi. Anche Zelensky ha dichiarato ieri di non aver visto il piano cinese ma di auspicare un incontro tra i rappresentanti di Pechino e di Kiev: Sarebbe nel nostro interesse. Intanto la tensione resta alta nella regione: lo stato Maggiore della Marina avverte sul rischio di incidenti nel Mediterraneo per l’aumento della presenza di navi russe, mentre Mosca accusa Kiev di preparare un attacco alla Transnistria (e la Moldavia smentisce), dopo che ieri Putin ha ritirato il programma di rapporti con l’Europa che prevedeva anche l’impegn a trovare una soluzione per la regione separatista.

23 febbraio 2023 (modifica il 23 febbraio 2023 | 23:33)

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