Risparmi, per spegnere l’inflazione servono  (anche) costi più bassi

Risparmi, per spegnere l’inflazione servono  (anche) costi più bassi

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di Isidoro Trovato23 ott 2022

Risparmi, per spegnere l'inflazione servono (anche) costi più bassi

L’inflazione colpirà tanto i consumatori quanto i risparmiatori. Ma esistono dinamiche e tecniche di reazione molto diverse per fronteggiare il comune «nemico», il caro vita. Lo spiega Ferruccio de Bortoli nella sua analisi su L’Economia in edicola domani gratis con il Corriere della Sera. Gli italiani davanti al caro vita sono consumatori reattivi — spiega de Bortoli — non altrettanto si può dire di loro se consideriamo il loro atteggiamento da investitori. Una strategia oculata prevede l’assunzione di qualche rischio mentre i prezzi sono ai minimi: quanti lo fanno? Un’altra arma è quella dei costi bassi per fondi e gestioni , ma il nostro Paese, insieme a Taiwan, è ancora tra i più cari. Secondo l’ultimo rapporto Global Investor Experience, curato da Morningstar — che mette a confronto le condizioni contrattuali e operative dei fondi comuni in 26 Paesi — l’Italia è agli ultimi posti, soprattutto a causa delle commissioni di retrocessione e d’ingresso, altrove in diversi casi assenti. Se è giusto che pagare una fee quando le cose vanno bene, non sarebbe male vedersi riconoscere uno sconto in caso di cattive stagioni.

L’olio dei fratelli Carli

Molto ricca, come sempre, la sezione dedicata alle Imprese a cominciare dalla storia di copertina dedicata ai Fratelli Carli, la storica azienda dell’olio lancia i negozi monomarca, diversifica e investe all’estero. «L’inflazione salirà ancora, i produttori non possono assorbire tutti i rincari», dice il direttore generale Carlo Carli. Rimedio: «Tagliare l’Iva e il cuneo fiscale. E per il futuro, non facciamo più solo il servizio a domicilio perché essere monolitici è pericoloso. Apriremo altri dieci empori nel Paese entro il 2026, replicheremo in Germania e Svizzera». Punta a una crescita per comparti la Newlat e il presidente Angelo Mastrolia afferma: «Vorremmo diventare un grande gruppo di marchi, soprattutto italiani». Si parte da una cassa di 350 milioni, ma le banche ci sono vicine. Il modello: i big del lusso francese da Lvmh a Kering. La strategia per bilanciare il portafoglio dei brand e ridurre i rischi.

I componenti auto

Invece alla Mevis si punta quota 200 milioni di fatturato. Visentin, numero uno del gruppo di componentistica per l’auto e di Federmeccanica, afferma: «È il momento di comprare. Nel 2018 l’auto ha iniziato a rallentare e abbiamo diversificato con i trasporti. E durante la pandemia non siamo rimasti fermi». Nella sezione dedicata ai Professionisti si parla di sostenibilità come nuova frontiera della consulenza. Il presidente De Nuccio spiega: «Emerge un ritardo, sia tra le imprese che tra i professionisti: si pone per entrambi la necessità di familiarizzare col tema. Sarà fondamentale per le aziende intuire l’importanza della consulenza strategica che i commercialisti potranno offrire».

Infine, nella sezione Patrimoni, si torna a parlare di immobili. Il mercato sorride a chi vende. L’inflazione ha risvegliato le quotazioni dell’1,6% in sei mesi. Milano cresce del 4%. La domanda tiene. Il rischio in agguato? Una stretta delle banche.

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, 2022-10-23 09:09:00, L’analisi di Ferruccio de Bortoli sul mercato del gestito in Italia, la più cara insieme a Taiwan, Isidoro Trovato

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