Ritorno in classe senza sistemi di ventilazione, la Commissaria europea Kyriakides bacchetta i ministri della Salute Ue: rischiate nuove chiusure

Ritorno in classe senza sistemi di ventilazione, la Commissaria europea Kyriakides bacchetta i ministri della Salute Ue: rischiate nuove chiusure

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Non sono solo i sindacati, le associazioni e parte della politica a spingere per l’adeguamento delle scuole per prevenire i contagi. Anche dall’Unione europea arrivano raccomandazioni di questo tenore, ancora di più perché temono un autunno difficile, probabilmente caratterizzato da un aumento di casi Covid: a produrre le richieste, in modo perentorio, è stata la Commissaria europea Stella Kyriakides scrivendo una lettera ai ministri della salute dei Ventisette Paesi Ue.

Il piano preventivo nelle scuole

Il messaggio è chiaro: da Bruxelles temono l’arrivo, subito dopo l’estate, di altre varianti Covid, con una nuova ondata pandemica. Che metterebbe a repentaglio la riapertura delle scuole. Ecco perché è indispensabile un piano preventivo, che va predisposto ora, così da assicurare al Vecchio Continente un ritorno alle lezioni nella maggiore sicurezza possibile.

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“È importante preparare piani di emergenza prima di settembre, quando le scuole riapriranno e i cittadini torneranno al lavoro”, si legge nella lettera prodotta dalla Commissaria europea e visionata dall’agenzia Ansa.

Mascherine e distanziamento quando necessario

“Se la reintroduzione di interventi non farmaceutici (mascherine, distanziamento, ecc.) dovrebbe essere presa in considerazione ove necessario – ha sottolineato la Commissaria europea Stella Kyriakides – dovrebbe essere evitata la chiusura dei sistemi educativi”.

E questo si otterrà solo investendo “in sistemi di ventilazione efficaci negli ambienti educativi e occupazionali dovrebbe essere una priorità e l’estate offre la possibilità di apportare gli adattamenti necessari”.

Italia decisamente indietro

Per quanto riguarda il distanziamento, “introducendo il limite di 15 iscritti per classe, come dice da due anni e mezzo l’Anief, questo problema sarebbe risolto”: una richiesta che, comunque, deve prima trovare spazio in una legge. L’anno prossimo, infatti, anche con gli ingenti fondi del Pnrr, si ripartirà ancora con i parametri introdotti dall’ultimo Governo Berlusconi, con almeno 27 alunni, ad esempio, nelle prime classi delle superiori.

Anche sui sistemi di aerazione, non ci sono buone nuove: siamo ancora in attesa delle linee guida sulla sicurezza e comunque servirebbero almeno un paio di miliardi di euro per dotare le 370 mila aule di sistemi automatici.

Morale: per evitare ristagni di aria in classe, a settembre si tornerà a fare lezione con le finestre tenute il più possibile aperte, anche quando farà freddo. Si sarebbero potuti introdurre con i fondi del Pnrr, ma le scelte sono state diverse.

Pandemia ora in calo, ma…

Dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, intanto, giungono i dati sull’andamento della pandemia dell’attuale estate, con un’ondata cresciuta rapidamente e che altrettanto velocemente sembra spegnersi, mentre in alcuni Paesi europei, come Gran Bretagna e Germania, trova spazio una nuova sottovariante di Omicron, la BA.2.75, che in Italia non è al momento rilevata, secondo le analisi del Ceinge, e che si è già guadagnata il nomignolo di Centaurus.

“Sia i tassi di notifica dei casi che i tassi di mortalità aumenteranno“, ha tenuto a far sapere l’Ecdc, citando i suoi modelli epidemiologici, e in vista dell’autunno indica l’urgenza di stabilire sistemi di sorveglianza solidi e integrati sulla pandemia e in generale sui virus respiratori, compresi quelli dell’influenza.

L’Ecdc osserva inoltre che in Europa “l’aumento della trasmissione tra i gruppi di età più avanzata sta iniziando a provocare forme di malattia grave”: gli oltre cento decessi al giorno solo in Italia riguardano proprio gli anziani.

Intanto, i decessi, in assoluto, hanno fatto segnare il record: 170.000 morti dall’inizio della pandemia da Covid-19.

, 2022-07-18 22:26:00, Non sono solo i sindacati, le associazioni e parte della politica a spingere per l’adeguamento delle scuole per prevenire i contagi. Anche dall’Unione europea arrivano raccomandazioni di questo tenore, ancora di più perché temono un autunno difficile, probabilmente caratterizzato da un aumento di casi Covid: a produrre le richieste, in modo perentorio, è stata la […]
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