di Lilli Garrone
Lo storico proprietario dell’hotel Hassler scomparso domenica a 72 anni. Sordomuto dalla nascita ultimamente riusciva a far sentire la sua voce. Aveva applicato alla perfezione il suo motto: «Non mollare mai…»
Sempre impeccabile, spesso vestito di blu, Roberto Wirth riusciva ad esprimere con i suoi occhi celesti sorridenti, quello che aveva difficoltà ad esprimere con la voce. Il proprietario di uno dei più famosi alberghi di Roma e del mondo, l’hotel Hassler in cima alla scalinata di Trinità dei Monti (dove ha accolto per lunghi periodi attrici come Audrey Hepburn, la famiglia Kennedy o il principe Ranieri di Monaco e Grace Kelly, oltre Henry Kissinger, Reagan, Bush, Gabriel Garcia Marquez, Pablo Picasso fino a Steve Jobs, Madonna, Bill Gates e George Clooney) improvvisamente scomparso ieri, 5 giugno, all’età di 72 anni, era nato sordomuto, ma di questo suo handicap aveva quasi fatto un punto di forza, ed ultimamente riusciva a far sentire la sua voce ed a parlare direttamente con chi gli stava di fronte.
Il libro sul suo handicap
Aveva così raccolto il frutto di lunghi sforzi ed applicato alla perfezione il suo motto «non mollare mai…». E lui non aveva mai mollato come ha raccontato anche nel suo libro «Il silenzio è stato il mio primo compagno di giochi» dove ha scritto: «Bisogna sempre guardare avanti con determinazione e fiducia. Nella vita tutto è possibile e con impegno tutti possono farcela». Dal 2004 con la sua fondazione Cabss supporta i bambini sordi e sordo – ciechi da 0 a 6 anni e le loro famiglie, e dal 1992 ha istituito una borsa di studio «Fulbright – Roberto Wirth» dando la possibilità a giovani laureati sordi e udenti la possibilità di specializzarsi presso la Gallaudet University a Washington.
Centinaia di tartarughe
Di questa sua attività extra alberghiera era molto orgoglioso così come era orgoglioso della sua fantastica collezione di tartarughe: ne aveva a centinaia nelle vetrine dell’albergo ed ultimamente ne aveva comprato anche un modello di notevoli dimensioni, «un capolavoro» lo definiva, che aveva collocato in uno dei saloni dell’Hassler. Ed era un uomo ricco di amore: per la sua famiglia e per i suoi figli Roberto Jr e Veruschka, per il suo albergo che aveva quasi moltiplicato aprendo sulla scalinata il «Palazzetto» e anche il luxury resort Borgo Bastia Creti in Umbria. Dal 2018 era proprietario anche dell’hotel Vannucci a Città della Pieve, sempre in Umbria e il «Parco del principe» sempre in Toscana, un’antica residenza di lusso, e soprattutto per Roma.
La battaglia per il decoro del centro storico
È stato per anni il presidente dell’associazione piazza di Spagna e Trinità dei Monti, osservando ogni giorno quello che accadeva sulla scalinata, facendo foto, e arrabbiandosi per i bivacchi o per i ragazzi che vi lasciavano le bottiglie di birra la notte. Adesso lo era diventato di via Francesco Crispi e via Sistina e con la stessa passione si batteva per il decoro di queste due strade, arrabbiandosi perché secondo lui erano trascurate dal Campidoglio. E la sua ultima battaglia era per l’illuminazione della facciata della chiesa: si era rotta una parte dei fanali che dovevano dar luce alla Santissima Trinità e non si dava pace perché la vedeva scura in parte: e su questo continuava a scrivere lettere all’amministrazione comunale.
Erede di una dinastia di albergatori svizzeri
Persona di grande fascino, credeva nella ristorazione di qualità e su questo ha sempre investito molto nel corso degli anni, prima con Francesco Apreda e poi con il giovane Andrea Antonini per il suo ristorante Imago, il roof dell’albergo con vista a 360 gradi sulla città. Era nato a Roma nel 1950 era la quinta generazione di una dinastia di albergatori svizzeri. I suoi genitori Oscar Wirth e Carmen Bucher Wirth erano entrambi discendenti di due famiglie di albergatori: la famiglia Bucher della zona di Lucerna in Svizzera e la famiglia Wirth di Maulach, in Germania. I funerali si svolgeranno dunque qui nella Capitale, ma la data e il luogo non sono ancora stati stabiliti.
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6 giugno 2022 (modifica il 6 giugno 2022 | 12:50)
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, 2022-06-06 10:55:00, Lo storico proprietario dell’hotel Hassler scomparso domenica a 72 anni. Sordomuto dalla nascita ultimamente riusciva a far sentire la sua voce. Aveva applicato alla perfezione il suo motto: «Non mollare mai…», Lilli Garrone