Roccella: «L’aborto? Difendo la legge, ma è il lato oscuro della maternità. Dico no a stepchild adoption e adozioni da parte di coppie gay»

Roccella: «L’aborto? Difendo la legge, ma è il lato oscuro della maternità. Dico no a stepchild adoption e adozioni da parte di coppie gay»

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di Chiara Severgnini La ministra della Famiglia: «Non è vero che sono contro le unioni civili. Alla sinistra ztl fa comodo costruire una figurina bigotta e reazionaria su scagliare le sue freccette» «Non è vero che noi siamo contro le unioni civili, la verità è che siamo contrari alla seconda parte della legge, in cui si apre all’utero in affitto»: a parlare è Eugenia Roccella , ministra per la Famiglia, la natalità e le Pari Opportunità del governo Meloni. La ministra, in una lunga intervista di Annalena Benini pubblicata oggi sul Foglio, spiega la sua posizione su unioni civili, diritti delle coppie lesbiche e gay e stepchild adoption (ovvero l’adozione del figlio biologicamente dell’altro o partorito dall’altra coniuge/partner dell’unione civile, anche all’interno di coppie di persone dello stesso sesso). Le unioni civili e la stepchild adoption Roccella — cattolica e dichiaratamente «di destra» («sì, lo sono, e allora?») — smentisce di essere contraria alle unioni civili e ripete più volte che la sua priorità è «il superiore interesse del bambini». «Tutte le leggi e anche gli studi degli psicologi», sostiene la ministra, «ritengono che la migliore condizione sia quella di una madre e un padre, noi dobbiamo cercare di dare il massimo nelle adozioni e si parte da quelle che offrono il meglio al bambino». A domanda diretta, risponde di essere «contraria» alla stepchild adoption, e ribadisce: «Penso che un bambino debba avere una madre e un padre». Roccella ne fa una questione antropologica. «La maternità e la paternità sono un incrocio di tante cose, natura, cultura, simbolico», dice, «vogliamo fare gli apprendisti stregoni?». «Io», aggiunge, «non credo affatto al dirittismo, a questa ideologia dei diritti». Quanto ai bambini e alle bambine che già oggi hanno genitori dello stesso sesso — sia quelli nati in Italia dalle coppie di donne grazie alla fecondazione eterologa, sia i bambini figli di due uomini nati all’estero grazie a maternità surrogata — e per cui manca, in Italia, un quadro normativo che ne tuteli i diritti, la ministra garantisce: «Non saranno mai figli di un Dio minore». «Le leggi italiane non lo consentono», spiega, «una volta che un bambino c’è, c’è, ed è ovviamente preziosissimo e in nessun modo può essere discriminato o trattato diversamente». La situazione attuale in Italia All’inizio del 2021, due sentenze della Corte costituzionale hanno ribadito la necessità di tutelare i diritti dei bimbi nati dalle coppie dello stesso sesso che tuttora l’Italia — uno dei pochi Paesi in Europa — non riconosce, indirizzando un monito alla classe politica affinché colmasse il vuoto di tutela dell’interesse dei minori. Come ha spiegato Elena Tebano in questo articolo, la Corte ha affermato che spetta al legislatore individuare il «ragionevole punto di equilibrio tra i diversi beni costituzionali coinvolti», per fornire, in maniera organica, adeguata tutela ai diritti del minore «alla cura, all’educazione, all’istruzione, al mantenimento, alla successione». La posizione di Rocella sull’abortoNell’intervista concessa al Foglio, Roccella — che di recente è finita al centro di una polemica per alcune sue dichiarazioni sull’aborto — ha chiarito meglio anche la sua posizione sull’interruzione volontaria di gravidanza. «Ho ricevuto attacchi strumentali», spiega, «io non ho le deleghe sulla legge sull’aborto. E anzi, la difendo». «Ritengo che gli attacchi alla 194 siano tutti a sinistra», aggiunge la ministra, secondo cui la 194 è una legge «molto equilibrata». Roccella precisa che gli aborti sono ormai «molto pochi» e che a suo parere «c’è un equilibrio tra la domanda e l’offerta», mentre il problema degli obiettori di coscienza è, secondo lei, «tutto ideologico». Quanto alla pillola abortiva Ru 486, ne fa una questione di sicurezza: «Mette più a rischio la vita delle donne. Vogliamo il medico accanto per ogni nonnulla e lo rifiutiamo durante l’aborto?». Il punto che la ministra solleva, però, è molto controverso: l’Oms considera l’aborto farmacologico come una pratica sicura, tanto da aver incluso i farmaci abortivi (come la pillola Ru 486) nella sua lista delle medicine essenziali. La sicurezza dell’aborto farmacologico è stata più volte comprovata dalla letteratura scientifica internazionale . 31 ottobre 2022 (modifica il 31 ottobre 2022 | 11:43) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-31 08:32:00, La ministra della Famiglia: «Non è vero che sono contro le unioni civili. Alla sinistra ztl fa comodo costruire una figurina bigotta e reazionaria su scagliare le sue freccette», Redazione Politica

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