Roma, appello di Ripartiamo onlus: «In Romania abbiamo scoperto un inferno dei bambini. Agire subito»

Roma, appello di Ripartiamo onlus: «In Romania abbiamo scoperto un inferno dei bambini. Agire subito»

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di Laura Martellini

Lunedì 14 novembre lettere con la richiesta di un tavolo di confronto e di un intervento immediato saranno recapitate al ministro degli Esteri Antonio Tajani e ai presidenti di Camera e Senato

Domani, lunedì 14 novembre, lettere con la richiesta di un tavolo di confronto e di un intervento saranno recapitate al ministro degli Esteri Antonio Tajani, ai presidenti di Camera e Senato Lorenzo e Ignazio La Russa, al presidente della commissione Esteri Giulio Tremonti. «Compiremo un viaggio a tappe» annuncia Peppe Galati, segretario di Ripartiamo onlus. Volontari dell’associazione partono ogni settimana alla volta di Paesi bisognosi di aiuto come il Messico, la Tanzania, l’Armenia, il Marocco, portando con sé tablet, powerbank e colonnine solari da consegnare alla popolazione per facilitare l’apprendimento e la conoscenza. «Ma non di tablet hanno bisogno in un campo in Romania, nella località di Craica, nel territorio di Baia Mare capoluogo del distretto di Muramures — denuncia Galati —. Qui i nostri ragazzi hanno scoperto una condizione di degrado quasi indicibile fra la popolazione, composta da una maggioranza romena, e da una minima parte di ungheresi. Bambini sporchissimi, con gli abiti logori, molti senza scarpe. Lo sguardo imbambolato. Perso. Abbiamo documentato l’uso di colla, come fra i ninos de rua del Brasile, per resistere al freddo e alla sofferenza. Li vedi in braccio alle madri miseramente vestite. Loro a volte completamente nudi».

Si spinge oltre, la testimonianza: «Parlando con le mamme attraverso i nostri interpreti sul posto è emersa una tratta dei bambini, venduti a famiglie con qualche possibilità economica in più o fatti oggetto di video pornografici. Fra le baracche ai bordi della ferrovia dove persino l’acqua è soo un liquido melmoso, non fonte di vita, se ne mormora in maniera sotterranea. Lo sguardo di un bimbo abusato è terribile, e parla purtroppo da sé, ma ciò che chiediamo al governo italiano è proprio questo: collaborare con l’ambasciata romena in Italia per chiarire cosa succede in un angolo d’Europa dove neppure noi – abituati a villaggi del Marocco dove alle 17 la giornata finisce perché non ci sono né arredi nelle case né cibo, e si finisce a fissare il soffitto – ci aspettavamo di trovare l’inferno».

Ne hanno viste, di emergenze umanitarie, i volontari dell’associazione nata nel 2020 a Roma per soccorrere i nuovi poveri all’indomani della pandemia. Se il progetto «Children Connection» punta a fornire supporti informatici ai Paesi in via di sviluppo, l’impegno quotidiano consiste nel fornire pacchi viveri a chi ha difficoltà a sopravvivere, sotto i nostri occhi. «Anziani ben vestiti ci chiedono aiuto — spiega Galati —. Contiamo sull’aiuto di privati e delle aziende, come ad esempio la Centrale del latte di Roma che dà volentieri una mano. Ogni spesa è documentata e rendicontata». Sul sito ripartiamonlus.com le immagini e le informazioni sulle attività dell’associazione in tutto il mondo. In occasione del trasferimento di alcuni profughi ucraini (la stessa modalità potrebbe essere usata con la Romania, portando in Italia mamme e bambini con l’aiuto di organizzazioni locali) è stato prodotto un documentario, dal titolo «In cammino», di Daniele Lo Presti, sulle 24 ore di viaggio dalle terre martoriate dalla guerra a destinazioni in Italia. Riprese saranno effettuate anche sul binario circondato da morti viventi di quell’enclave di disperazione in Romania di cui si ignorava l’esistenza. Le foto dei ragazzini seduti sulle rotaie fra cumuli d’immondizia rilanciate sui social dai volontari-reporter — una accenna un sorriso reggendo un quadernetto, in mano una matita — sono un invito ad agire subito.

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13 novembre 2022 (modifica il 13 novembre 2022 | 13:45)

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, 2022-11-13 14:17:00, Lunedì 14 novembre lettere con la richiesta di un tavolo di confronto e di un intervento immediato saranno recapitate al ministro degli Esteri Antonio Tajani e ai presidenti di Camera e Senato , Laura Martellini

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