di Monica Ricci Sargentini
Il collegio dei docenti decide per lo stop alla sperimentazione che era diventata un modello da studiare ed imitare. Il motivo? Alcuni docenti erano invidiosi del successo dell’iniziativa
La sezione senza voti? Bocciata! Chiude i battenti la famosa sperimentazione del liceo scientifico Morgagni di Roma con una decisione del collegio docenti, 37 a favore dello stop e 36 contrari, che ha stupito tanti ma non tutti. Solo le classi in cui il metodo cosiddetto finlandese (giudizi invece dei numeri, verifiche e interrogazioni ridotte al minimo, molto lavoro di gruppo e zero stress) gi stato attuato finiranno il ciclo e poi non se ne parler pi. Ma che cosa successo?
Sembra proprio un pasticciaccio all’italiana con invidie, veti incrociati, docenti in fuga e altri arrabbiati, soprattutto dopo che, un anno fa, un articolo del Corriere della Sera a firma Valentina Santarpia, aveva dato risonanza alla Scuola delle relazioni e della responsabilit, come stata chiamata. Una notizia poi ripresa con grande enfasi da radio, tv e stampa. E la sezione G del Morgagni era diventata un modello da imitare per molti istituti superiori e da studiare in un apposito al corso di Pedagogia della Sapienza.
Non nasconde il suo dispiacere Enzo Arte, professore di matematica e fisica nel liceo. E c’ da capirlo perch stato lui, otto anni fa, a ideare il metodo e a lanciare la sperimentazione in Italia. Il colmo dei paradossi che, proprio in questi giorni, uscito, per la Mondadori, il suo libro “Crescere senza voti , il metodo rivoluzionario che sta cambiando la scuola”. Un po’ me l’aspettavo — spiega al Corriere, perch in questi anni alcuni docenti avevano manifestato la loro contrariet sostenendo che i voti sono utili. Ma penso anche che sia stato proprio il successo del progetto che ha dato fastidio. Quindi l’avventura finisce qui? Continuer per le cinque classi che ci sono ora ma poi potr proseguire solo su iniziativa dei singoli professori. A me dispiace soprattutto per il Morgagni che era diventato il capofila dell’innovazione e entrer in una fase di stasi.
Il malumore, e forse anche qualcosa in pi, corre tra i genitori dei ragazzi che frequentano la sezione G e anche tra quelli che avrebbero voluto sceglierla per il prossimo anno e che, chiedendo informazioni alla scuola in vista del vicino open day, hanno scoperto che non ci sar pi questa possibilit. Il 7 novembre incontreremo la dirigente scolastica Patrizia Chelini e chiederemo che se ne riparli in Consiglio d’Istituto — ci dice una mamma -, non abbiamo capito le motivazioni di questa decisione a parte il fatto che il successo dell’iniziativa ha irritato i docenti che non ne erano parte. Sono anni che c’ questo conflitto.
La preside, che arrivata a settembre del 2022 ed ha ereditato questo clima, getta acqua sul fuoco. Tendenzialmente non cambier nulla — spiega — nessuno pu dire ai docenti che seguono questo metodo di cambiare strategia.L’unica cosa certa che non si potr pi scegliere di essere iscritti nella sezione senza voti. La decisione del collegio docenti di mettere fine alla sperimentazione stata dettata, sostiene Chelini, da una mancanza di equilibrio nella formazione delle prime classi: Diversi ragazzi che chiedevano la sezione G magari erano quelli che avevano poca voglia di studiare aggiunge.
Ma chiaro che non si pu sperare che l’iniziativa sia portata avanti solo dai singoli docenti: Se un impegno che la scuola si prende nei confronti dell’utenza si fanno corsi di formazione per gli insegnanti, si investe nel progetto dice uno dei genitori che rappresentante di classe per la G. Lo stop talmente plateale che il consiglio d’Istituto sar costretto a cambiare il Ptof, il piano triennale di offerta formativa,che attualmente fino al 2025 prevede la possibilit di scegliere il percorso senza voti. La sensazione quella di una sconfitta senza un vero perch a parte l’invidia tra colleghi che ha creato un clima talmente velenoso a portare alcuni docenti a cambiare scuola. Tra questi Valentina Durante, professoressa di matematica e ex colonna della sezione G, che da quest’anno si trasferita in un altro istituto: Me ne sono andata per l’eccessivo carico di lavoro in quell’indirizzo e anche per un clima non sereno all’interno della scuola che aumentato quando il progetto diventato noto. Nonostante l’addio al Morgagni e a una sperimentazione in cui aveva fortemente creduto Durante, per, ci tiene a sottolineare il suo punto di vista: Sono molto distante da una scuola in cui gli alunni vengono vessati e umiliati continuamente. Bisogna tenere conto dei progressi individuali — dice —, ognuno fa secondo le sue possibilit.Il modello finlandese, per lei, andrebbe sostenuto.
4 novembre 2023 (modifica il 4 novembre 2023 | 17:15)
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