Roma, l’inquilina innamorata e lo street artist di via Giulia. Lei lascia un biglietto: «Bello il tuo murale»

Roma, l’inquilina innamorata e lo street artist di via Giulia. Lei lascia un biglietto: «Bello il tuo murale»

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di Fabrizio Peronaci

La giovane, abitante al pian terreno, nella notte aveva sentito l’artista al lavoro sul muro dietro il suo letto. «Ti ho già visto, devi essere il tipo con lo zaino nero…»

Nella città stressata e sempre di fretta, c’è tempo anche per una pausa, una favola a lieto fine. Doveva certamente avere le labbra increspate in un sorriso e forse anche un lieve batticuore la giovane inquilina del piano terra di via In Caterina, a due passi da via Giulia e piazza Farnese, che l’altra notte è stata svegliata da un leggero stridore sulla parete della sua stanza da letto. Il fruscio veniva da fuori, dalla strada. Era come se qualcuno si strofinasse contro il muro, forse una coppietta abbracciata, o chi lo sa, un piccione, un cagnolino… Al risveglio, l’inquilina è uscita e l’ha visto. No, l’uomo della notte era uno street artist, che aveva scelto proprio casa sua per liberare il suo estro: il murale, alto un paio di metri, ritraeva una ragazza di spalle, pantaloncini azzurri e maglia bianca, intenta a scrivere due parole, “My choice”. La mia scelta, contrapposta a “No choice”, nessuna scelta. Un inno alla libertà, all’originalità di pensiero.

Terminato il lavoro, l’artista aveva lasciato nel secchio vicino, destinato alla raccolta dei camioncini dell’Ama, gli strumenti del suo mestiere: la bomboletta spray, una matita rotta, alcuni fazzoletti usati per pulirsi le mani. E’ stato a quel punto che l’inquilina ha gettato il cuore oltre l’ostacolo . È rientrata in casa e ha preso due fogli bianchi formato A4: «Volevo solo dirti che sono belli. Sentivo il rumore sul muro», ha scritto sul primo, aggiungendo una freccia verso il basso per invitare a leggere anche il secondo: «Mi sà che sei il tipo con lo zaino nero, è la seconda volta che passi». L’emozione l’ha tradita, forse, nel porre l’accento sul verbo, quando non serviva. In fondo ha scritto anche la firma: «Marta». E infine ha appeso i due fogli al muro, a fianco all’uscio, confidando che l’artista sarebbe ripassato da lì, magari per dare una controllatina alla sua opera…

Ps. Non sappiamo come sia andata a finire. Di certo lui, il destinatario della lettera metropolitana, è tornato e deve aver apprezzato. Perché in basso, vicino al murale, l’artista ha attaccato un cartellino, forse anche per lei: «Tvboy – My choice – Tecnica mista su muro, 2022». Marta ringrazia. Anche all’operatrice ecologica che ci ha raccontato questa storia il murale inneggiante alla libertà è piaciuto tantissimo. Ma resta un dubbio: chissà se lui ha citofonato(fperonaci@rcs.it)

25 novembre 2022 (modifica il 25 novembre 2022 | 13:21)

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, 2022-11-25 12:22:00, La giovane, abitante al pian terreno, nella notte aveva sentito l’artista al lavoro sul muro dietro il suo letto. «Ti ho già visto, devi essere il tipo con lo zaino nero…», Fabrizio Peronaci

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