Roma, premio Mario Sarzanini: il cronista innamorato dei giovani

Roma, premio Mario Sarzanini: il cronista innamorato dei giovani

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di Maria Egizia Fiaschetti

La prima edizione ospitata dall’Università Guglielmo Marconi, che ha istituito una borsa di studio intitolata «al pilastro della sala stampa di piazzale Clodio». Colleghi, amici, familiari uniti nel ricordo del giornalista dell’Ansa scomparso un anno fa

Penna e taccuino, fonti attendibili, velocità: è il viatico di Mario Sarzanini, decano della cronaca giudiziaria scomparso il 18 aprile dello scorso anno, nume tutelare del premio giornalistico che si ispira al suo insegnamento. A ospitare ieri la prima edizione l’Università Guglielmo Marconi, che ha istituito una borsa di studio in suo nome. Nel ricordo della figlia Fiorenza, vicedirettore del Corriere della Sera, è risuonato l’esempio incarnato sul campo dal «pilastro della sala stampa di piazzale Clodio»: «Approfondire le informazioni, avere un retroscena ed essere più veloce degli altri. La giuria ha privilegiato chi si è distinto nell’avere notizie che hanno lasciato il segno». L’altro figlio, Enrico, che conduce i giornali radio su Dimensione suono Roma, ha sottolineato la generosità del «maestro» nell’incoraggiare i neofiti: «Papà ha sempre avuto una predilezione per i giovani, all’inizio sembrava burbero ma li aiutava sempre». Nel ritratto di Andrea Balzanetti, presidente di giuria e giornalista del quotidiano di via Solferino, è emersa la dedizione incondizionata al mestiere: «La prima volta che vidi Mario aveva le scarpe sfondate, i jeans, la sahariana… dalle 8.30 non si fermava mai». Una carriera che, in 40 anni all’Ansa, ha attraversato i più importanti fatti di cronaca nera e giudiziaria: dal massacro del Circeo all’omicidio di Pier Paolo Pasolini; dal caso Moro nel ‘78 al rapimento di Emanuela Orlandi, fino all’inchiesta su Mafia Capitale nel 2014. Massimo Martinelli, direttore del Messaggero, ha ribadito l’importanza di un «modello che si lasciava imitare», mai geloso delle fonti, a differenza di colleghi che a volte depistavano i nuovi arrivati temendone la concorrenza.

A ricevere il premio sono stati: Marco Incagnola, ufficio stampa del Comitato italiano paralimpico, la cronista del Messaggero Alessia Marani, Gaia Martignetti di Fanpage per la categoria «radio e tv», Valerio Cataldi di Rai News, e Claudio Sebastiani dell’Ansa. Tra i giurati Emma D’Aquino, conduttrice del Tg 1, ha voluto dedicare un riconoscimento simbolico, «del cuore», ai professionisti impegnati nel racconto della guerra in Ucraina che rischiano la vita per un valore più alto.

«È stato un onore – sottolinea Alessio Acomanni, presidente e direttore generale dell’Unimarconi – ospitare e rendere omaggio ad un uomo che ha dedicato la sua vita al giornalismo ispirandosi ai valori più nobili e autentici di questa professione, ovvero la costante ricerca di fatti e fonti autorevoli e il racconto di una notizia vera e inconfutabile con un linguaggio semplice e diretto utile alla comprensione da parte di tutti i pubblici».

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19 marzo 2022 (modifica il 19 marzo 2022 | 17:03)

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, 2022-03-19 16:03:00, La prima edizione ospitata dall’Università Guglielmo Marconi, che ha istituito una borsa di studio intitolata «al pilastro della sala stampa di piazzale Clodio». Colleghi, amici, familiari uniti nel ricordo del giornalista dell’Ansa scomparso un anno fa, Maria Egizia Fiaschetti

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Pietro Guerra

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