Romano La Russa: «Nessun saluto fascista ai funerali di Stabilini, è stato un rituale militare»

Romano La Russa: «Nessun saluto fascista ai funerali di Stabilini, è stato un rituale militare»

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di Maurizio Giannattasio

L’assessore regionale alla Sicurezza: «Abbiamo sollevato di peso chi ha fatto il filmato, sapevamo sarebbe stato strumentalizzato. È morto un vecchio amico che era mio cognato»

Assessore Romano La Russa, sa perché la sto chiamando?

«Immagino vagamente».

Il suo saluto romano sta facendo il giro del web.

«Non capisco tutto questo allarme e confusione tra un presente e i saluti romani. È morto un vecchio amico che era mio cognato. Una quindicina di amici dai tempi della scuola ha pensato di salutarlo come lui aveva chiesto e come avrebbe voluto davanti alla sua sezione, perché è sempre stato un militante di destra. Dopodiché è stato dato il presente che è tutto tranne che un saluto romano. Se uno è ignorante lo confonde con il saluto romano, nel senso che ignora la materia».

Assomiglia più ad apologia di fascismo.

«Si tratta di un rituale militare. Il presente è un saluto a braccio teso non c’entra niente con il saluto romano. O si fa o non si fa il presente, ma non è il saluto romano, è il presente che diamo da sempre ai nostri defunti da 60 anni a questa parte. Ricordo che da ragazzo, in Sicilia, quando passava il feretro tutta la gente di destra e di sinistra, come saluto dopo il segno della croce alzava il braccio, era un’usanza che noi abbiamo mantenuta».

La Russa, senza girarci tanto intorno, quello è il saluto fascista.

«No, no, quello non è il saluto romano, nessuno lì ha fatto il saluto romano. È stato fatto il presente che è un saluto militare a braccio teso. Non è che ogni volta che uno alza il braccio fa il saluto romano. Non è una difesa, tanto che i tribunali hanno dovuto ammetterlo e non condannare i ragazzi dei tributi a Sergio Ramelli. Che poi presente e saluto romano coincidano, dipende dalle situazioni. Non è che ogni volta che uno alza il braccio risorge il pericolo fascista. Non capisco tutto questo scandalo».

Un bell’autogol a pochi giorni dalle elezioni.

«È stato inopportuno. Inopportuno se fosse stato un saluto romano, ma inopportuno comunque».

Che cosa le ha detto suo fratello Ignazio, si è arrabbiato?

«Mio fratello e tanti altri. Già ieri abbiamo sollevato di peso chi ha fatto il filmato (pubblicato per la prima volta da ilfattoquotidiano.it, ndr) e chi lo ha fatto girare perché eravamo consapevoli che sarebbe stato strumentalizzato. Non perché fosse un crimine ma perché sapevamo come sarebbe stato utilizzato».

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21 settembre 2022 (modifica il 21 settembre 2022 | 14:56)

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, 2022-09-21 12:57:00, L’assessore regionale alla Sicurezza: «Abbiamo sollevato di peso chi ha fatto il filmato, sapevamo sarebbe stato strumentalizzato. È morto un vecchio amico che era mio cognato», Maurizio Giannattasio

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