Il romanzo di Simona Sparaco: crescere con e senza sogni

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di ALDO CAZZULLO

«La vita in tasca» (Solferino) esce il 25 ottobre e racconta l’adolescenza dei due protagonisti: Malik mette la sua vita in gioco mentre Mattia gioca con la vita

Diciamo la verità: quando arrivano le notizie dei naufragi nel tratto di mare tra l’Africa e la Sicilia, non andiamo oltre i numeri, oltre la contabilità. Nessun nome ci rimane in testa, nessuna storia. Neppure quella del ragazzino di 13 anni, ritrovato con una pagella cucita nella giacca. Fu un medico, Cristina Cattaneo, a rivelarne il ritrovamento al mondo. Quell’immagine, così potente e simbolica, ha rimandato una scrittrice dalla sensibilità di Simona Sparaco alla sofferenza impotente di tante madri.

La storia di questo libro, La vita in tasca (Solferino) , parte da Malik, il ragazzino africano a cui l’autrice ha deciso di dare un’identità letteraria, e dal suo viaggio in cerca di futuro; e poi s’intreccia con quella di Mattia, alle prese con un altro tipo di viaggio, la ricerca di un’identità.

Le due storie si muovono tra bullismo, baby gang, gare notturne di motorini, e trafficanti di esseri umani, vite perse nel buio, barconi inadeguati su mari in tempesta. I mondi che Simona Sparaco ha messo in scena raccontano solitudini che cercano di farsi spazio nelle crepe della vita, e — sebbene abbia fatto molta ricerca sul luogo da cui parte Malik, il Mali, e sui viaggi che le persone come lui si ritrovano a vivere — il suo non è un romanzo sull’immigrazione, e neanche un romanzo sul bullismo. Il suo fuoco è il rapporto ancestrale tra le madri e due figli, in un nuovo tempo sempre più segnato da sfide e paure.

I protagonisti de La vita in tasca sono quattro: due ragazzini e le loro madri. I ragazzini sono Malik, un africano, e Mattia, un italiano. Malik ama leggere e studiare, si sente realizzato nel sapere le cose. Mattia invece non ama né leggere né studiare e si sente realizzato nell’avere il riconoscimento degli amici, anche attraverso i social.

La madre di Malik crede nel potere rivoluzionario dell’istruzione, tanto che arriverà a cucire nella tasca della giacca del figlio la sua pagella piena di voti alti. Questa donna, che ama il figlio al punto da privarsene pur di tentare di dargli un futuro migliore, è meravigliosamente convinta che quella pagella potrà aprirgli le porte dell’Europa.

La madre di Mattia è una madre separata, un medico legale che si barcamena tra la gestione del figlio, da sola, e il lavoro. I destini di questi quattro personaggi si incroceranno nel corso di una notte decisiva.

Il libro ha una genesi insolita. Doveva essere solo un racconto da allegare al «Corriere» per un’iniziativa benefica rivolta alla scuola nel Terzo Mondo partita dall’Unicef (infatti il ricavato è andato interamente in beneficenza). Simona Sparaco si è appassionata alla vicenda al punto da trarne un romanzo, ora pubblicato da Solferino, sempre a scopo benefico.

Se da una parte, come nel caso di Malik, c’è la vita in gioco, dall’altra Mattia gioca con la vita. Affronta challenge per risvegliare emozioni che altrimenti sembrano sopite. Non si trovano i sogni, perché non si sa in che direzione guardare.

Luisa, la madre di Mattia, fa un lavoro spietato, cerca di restituire ai cadaveri senza nome un’identità. Il lavoro le porta via del tempo prezioso da trascorrere con il figlio, e come spesso succede le madri equilibriste di questi tempi sono costrette a delegare, talora a dimenticare. Mattia chiede attenzioni e mitizza l’assenza del padre, che la madre tenta di stemperare con le bugie; ma è anche attraverso le verità, talvolta brutali, di chi ci ha messo al mondo, che possiamo costruire la nostra identità. Mattia finisce per dare per scontato un diritto che lo Stato gli riconosce, quello di studiare. Non a caso sia lui sia Malik hanno 13 anni, il tempo in cui finisce la scuola dell’obbligo.

Nella scuola di Malik, il tetto era in lamiera, poi i missionari l’hanno sostituito con tegole più resistenti. I quaderni e i libri sono doni di un mondo lontano che si finisce per idealizzare. Malik vive in una casa piccola piena di odori, dove la morte, come la vita, sono una realtà quotidiana. Malik sa cosa sognare, Mattia non lo sa più, forse non l’ha mai saputo. Il resto è tragedia, e speranza.

24 ottobre 2022 (modifica il 24 ottobre 2022 | 20:48)

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, 2022-10-24 18:49:00, «La vita in tasca» (Solferino) esce il 25 ottobre e racconta l’adolescenza dei due protagonisti: Malik mette la sua vita in gioco mentre Mattia gioca con la vita , ALDO CAZZULLO

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