di Giuseppe GuastellaIl sovrintendente al servizio delle cene Giuseppe Brumana: «Era una saletta dove andavano dopo aver cenato, una specie di discoteca dove c’era della musica»
A Villa San Martino, la residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore, «c’era un bel via vai» negli anni delle cene e dei dopocena del bunga-bunga. Ospiti dell’allora presidente del Consiglio erano giovani donne, che sgomitavano per esserci, «andavano e venivano», ma anche personaggi del mondo della politica. L’ulteriore conferma del clima frenetico che intorno al 2010 si respirava nella fastosa villa arriva dalla testimonianza del 62 enne maggiordomo di Arcore Giuseppe Brumana al processo Ruby ter in cui il leader di FI è accusato di corruzione in atti giudiziari con l’ipotesi di aver pagato il silenzio o le bugie di una trentina di ospiti (imputati) che una decina di anni fa hanno testimoniato nei processi Ruby e Ruby bis. Sovrintendere al servizio della cena era compito di Brumana, maggiordomo in villa dal 2009, il quale, rispondendo alle domande dell’avvocato Daniele Melegari, che difende la senatrice Mariarosaria Rossi (imputata), ha detto che l’ex collaboratrice del Cavaliere si muoveva tra i locali della magione occupandosi della segreteria e che con il termine bunga-bunga veniva definita «una saletta dove andavano dopo le cene, una specie di discoteca dove c’era della musica». È il famoso piano interrato con il palo da lap dance dove si esibivano e ballavano le giovani donne di fronte a Berlusconi. Rispondendo al pm Luca Gaglio, il teste ha detto che la marocchina Ruby «non è rimasta ad Arcore due settimane» e che le «ragazze se ne andavano» dopo le cene.
16 marzo 2022 (modifica il 16 marzo 2022 | 22:03)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-03-16 21:03:00, Il sovrintendente al servizio delle cene Giuseppe Brumana: «Era una saletta dove andavano dopo aver cenato, una specie di discoteca dove c’era della musica», Giuseppe Guastella
Powered by the Echo RSS Plugin by CodeRevolution.