Russi, Italia, oligarchi: a chi si è rivolto Putin nel suo discorso (e cosa ha detto sul nucleare)

Russi, Italia, oligarchi: a chi si è rivolto Putin nel suo discorso (e cosa ha detto sul nucleare)

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Il presidente ha parlato rivolgendosi in primis al popolo russo, con l’obiettivo di lanciare un messaggio di rassicurazione. Ma non mancato un passaggio sul nucleare e un riferimento ai Paesi aiutati durante la pandemia (Italia compresa): tutti i temi toccati da Putin

DAL NOSTRO INVIATO
MOSCA – Sono stati loro a scatenare la guerra. La responsabilit di questo conflitto ricade per intero sull’Occidente. Noi abbiamo fatto di tutto per la pace, mentre intanto gli Usa e la Nato addestravano l’Ucraina nazista, loro serva, a combatterci in ogni modo.

Faceva impressione, il Gostiny Dvor, il Cortile degli ospiti, un palazzo delle esposizioni poco distante dalla cattedrale di San Basilio convertito in assemblea. Esserci, c’erano tutti, i personaggi di cui tanto si parlato in questo anno tragico. Politici, falchi, colombe, oligarchi, intellettuali, artisti. Non mancava nessuno, o quasi. Questo inedito schieramento al completo forniva gi la misura di quello che sarebbe stato il cuore del discorso sullo stato della nazione di Vladimir Putin. Il messaggio chiave stato rivolto al mercato interno, un invito alla pacificazione declinato a colpi di verbi al futuro, faremo, costruiremo, provvederemo. Con lo scopo evidente di rassicurare una audience, ovvero il popolo, che qualche segnale di inquietudine davanti al protrarsi dell’Operazione militare speciale ha cominciato a darlo.

Per noi occidentali contava soprattutto il messaggio rivolto all’esterno. I soliti bene informati sul Cremlino assicuravano che ci sarebbe stato un annuncio importante. arrivato alla fine, quasi come fosse una nota a margine, una conseguenza di quanto affermato in precedenza. La Russia non esce, ma sospende la sua partecipazione al trattato New Start che limita la produzione e lo stoccaggio degli armamenti strategici, ovvero le testate nucleari.

Alla base della decisione, accolta ovviamente da una standing ovation, il fatto che anche Francia e Inghilterra abbiano iniziato un percorso di riarmo nucleare, ma questo sembra quasi un pretesto, e soprattutto la richiesta fatta dalla Nato all’inizio del mese di febbraio di quest’anno di svolgere una ispezione ai siti nucleari del Paese. Una proposta delirante, perch l’Alleanza atlantica ormai parte attiva nel conflitto ucraino. Insieme agli Usa, dice apertamente di volerci infliggere una sconfitta strategica. E come se niente fosse, pretendono di visitare le nostre strutture. Ma i nostri rapporti sono ormai degradati. Per colpa esclusiva degli Usa, che dopo lo scioglimento dell’Urss vogliono riscrivere la storia della Seconda guerra mondiale, con l’obiettivo di spezzare l’architettura degli accordi internazionali a proprio vantaggio.

Lo sventolio di una implicita minaccia nucleare non certo una novit. Putin afferma di avere ordinato al ministero della Difesa e all’Agenzia atomica di essere pronti a riprendere i test nucleari, quelli veri e non simulati. Non seguiremo mai questa strada per primi, ma se gli Usa lo faranno, e ci risulta che ci stanno pensando, lo faremo anche noi. A partire dal 1996, proprio in virt dei trattati internazionali, nessun Paese che dispone di armi nucleari ha mai pi effettuato test operativi.

La prima parte del discorso, quella a uso e consumo internazionale, stata un riassunto delle puntate precedenti. Le lite occidentali sono diventate un simbolo di bugie e di menzogna senza scrupoli. Stavano per fornire al governo nazista di Kiev l’arma nucleare. Se ne infischiano di chi lotta contro di noi, potrebbero essere anche terroristi, nazisti, o il diavolo calvo (modo di dire russo per esprimere il concetto di somma malvagit), a loro andrebbero bene lo stesso. Nel febbraio del 2022, noi siamo stati obbligati a usare la forza per fermare una aggressione contro i russi che vivono in Ucraina, la quale stava costruendo uno Stato anti-Russia.

Il presidente russo agita anche lo spettro di una possibile escalation legata alle nuove forniture di armamenti in Ucraina. Sia chiaro: quanto pi a lunga gittata saranno forniti i materiali bellici regalati ai nazisti di Kiev, tanto pi noi reagiremo di conseguenza. Perch ormai in gioco l’esistenza stessa del nostro Paese. La Russia ha progetti di armi che superano come caratteristiche quelle dell’Occidente. Ora dobbiamo iniziare la loro produzione in serie.

Putin poi passato ai temi sociali, in una continua comparazione tra lo stile di vita russo e quello occidentale, che lui reputa ormai inconciliabili, vera e propria ragione d’essere dell’attuale frattura, a giudicare dal tono sdegnato con il quale ha pronunciato le seguenti frasi. Guardate cosa stanno facendo con i matrimoni gay, con la legalizzazione della pedofilia. Se vogliono distruggere i valori sacri, facciano pure. Noi invece citiamo Antico testamento: la famiglia significa unione tra uomo e donna, nient’altro. E continueremo a difendere i nostri figli da queste follie, mentre l’Occidente fallir miseramente.

Esiste anche un convitato di pietra. Un’ora e tre quarti di discorso, senza che l’Unione europea sia mai stata nominata. La Nato, gli odiati, Usa, qualche singolo Paese citato rapidamente. Non una parola sull’Ue. Come se non esistesse. Come se fosse una semplice appendice della volont americana. Nell’elenco dei gesti di buona volont compiuti dalla Russia nel recente passato, colpisce come Putin abbia citato un solo Stato dell’Unione. Il nostro, e non pu essere un caso, in un discorso preparato da mesi. Tutti ricordano come durante la pandemia abbiamo aiutato diversi Paesi europei, compresa l’Italia.

Ma siamo gi verso la fine, quando ormai Putin ha cominciato a coniugare i verbi al futuro, elencando promesse e progetti per i quali mi sono gi consultato con il governo tutti in divenire, all’insegna della autarchia pi assoluta. Pochi anche i riferimenti al multilateralismo, nessuna menzione di alleati importanti come India o Cina. Come se la Russia si stesse avvolgendo su s stessa e sulle proprie convinzioni. Faremo da soli e ce la faremo, il messaggio. Nuove infrastrutture, autostrade, edilizia pubblica, tecnologie. Noi sappiamo cosa dobbiamo fare per uno sviluppo sovrano e indipendente del nostro paese, che riempia le nicchie lasciate vuote dagli investitori stranieri.

L’applauso in apparenza pi sincero lo ottiene quando parla degli oligarchi, che hanno puntato sull’estero e ora stanno perdendo tutto. Sappiate che nessun russo verser una lacrima per voi. L’invito rivolto ai ricchi espatriati, quasi tutti presenti in sala, somiglia molto a un ordine. Se rimarrete all’estero, sarete sempre cittadini di seconda categoria. Ma avete un’altra scelta: tornare a investire in patria, lavorare per i connazionali, cambiare la vita intorno a voi. La frase finale sulla necessit di fare tutto nel nome e per conto della patria appartiene all’uomo ancora oggi considerato il principale artefice delle riforme sociali ed economiche della societ russa. Primo ministro dell’Impero zarista dal 1906 al 1911, Pyotr Stolypin fu assassinato da un militante bolscevico mentre assisteva a un concerto di musica classica al teatro dell’Opera di Kiev.

21 febbraio 2023 (modifica il 21 febbraio 2023 | 16:16)

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