Le reazioni della propaganda russa alla visita di Biden a Kiev: Avremmo potuto ucciderlo. Ha dimostrato che gli Usa puntano a sconfiggerci. E sale l’attesa per il discorso di Putin, previsto per il 21 febbraio: Dar un segnale forte
DAL NOSTRO INVIATO
MOSCA — Potremmo ucciderlo.
Sullo schermo scorrono le immagini in diretta di Joe Biden e Volodymir Zelensky che si abbracciano.
La scaletta giornaliera di Sessanta minuti va a farsi benedire. Olga Skabeyeva, astro nascente della propaganda, ha un attimo di esitazione. Forse sarebbe un po’ troppo aggiunge. Gli ospiti del salotto pomeridiano in onda su Rossiya annuiscono, non troppo convinti.
Vabb, sar per un’altra volta, aggiunge uno di loro.
In studio c’ sconcerto per un evento imprevisto. L’ordine viene ristabilito convergendo su un punto ben preciso. la Russia che ha consentito al presidente americano di arrivare a Kiev . una nostra prova di forza. Certo, resta il rimpianto per l’occasione mancata. Almeno avremmo potuto minacciarlo un po’… comunque meglio non averlo ammazzato, in fondo solo un vecchio demente.
Uscendo dal mondo alla rovescia della televisione russa, il prodotto non cambia. E neppure i toni. Boris Rozhin, blogger ultranazionalista da un milione di followers, insiste sul concetto della grazia ricevuta. L’arrivo di Biden a Kiev dovuto solo al fatto che abbiamo deciso di non sparare a lui e a Zelensky. Bisogna ricordare anche che i presidenti Usa sono andati spesso a trovare le loro marionette in Vietnam, Iraq e Afghanistan. Sappiamo come andata a finire.
Sergey Mironov, presidente e capogruppo alla Duma di Russia Giusta-Per la verit, pubblica sul sito del partito una dichiarazione ufficiale. Nell’anniversario dell’Operazione speciale gli americani hanno deciso di organizzare una visita esemplare, che dimostra soltanto come il presidente americano in fin dei conti capace ancora di muoversi autonomamente, di deporre fiori e di farsi fotografare.
Anche il deputato crimeano Mikhail Sheremet non l’ha presa bene. la provocazione di due dittatori sanguinari, due criminali di guerra che presto finiranno davanti a un tribunale. Quelli come Biden e la sua squadra sono un’infamia del popolo americano, cos come i nazisti lo furono di quello tedesco.
L’et, l’aspetto fisico (un arzillo ragazzo di ottant’anni che tenta di dimostrare una spavalderia da giovane chiosa il senatore del Consiglio di Federazione eletto in Crimea Sergey Tsekov), la religione. Al catalogo non manca nulla. Chi di loro due ortodosso? si chiede su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, commentando la foto dei due presidenti sullo sfondo di un muro con affreschi di santi della cattedrale Mikhajlovskij a Kiev. Nel post seguente, dedicato alla sorte dell’ex presidente georgiano Mikhail Saakashvili, che secondo alcuni report si sta spegnendo in carcere, aggiunge che il suo destino, e quello di Guaid, l’ex presidente ad interim del Venezuela, quello che aspetta tutti coloro che hanno venduto il loro c…, la loro vita agli americani.
Scrutando le immagini di Biden con il suo protetto Zelensky di Kiev, non dimenticate la fine che hanno fatto tutti i precedenti progetti americani.
Non poteva mancare all’appello Dmitry Medvedev, che arriva per ultimo con un lungo post nel quale ragiona, sempre a modo suo, sul fatto che le armi promesse da Biden nulla potranno contro lo spopolamento dell’Ucraina, quasi a ribadire che la superiorit numerica rappresenta in questo momento il vantaggio pi grande per la Russia. Secondo le stime degli esperti se ne sono andati complessivamente da 15 a 20 milioni di abitanti. Perci la popolazione di questa strana terra nota con il nome di Okraina, ovvero periferia, tende a ridursi. I carri armati e i proiettili sono certo importanti. Ma le persone lo sono indubbiamente di pi. E non sono soggette al potere n del vecchio di Oltreoceano n della banda dei drogati di Kiev. Questo esodo di massa la prova che il futuro ci sorride. Amen.
Sono parole che dimostrano come l’ala pi militante della politica e dell’opinione pubblica russa abbia sentito il colpo.
Una enorme vittoria personale per Biden chiosa a denti stretti Sergey Markov, ex uomo di fiducia del presidente russo, dopo avere precisato che la sua visita dimostra come la Russia stia dalla parte del Bene contro il Male.
Ma la riscossa dietro l’angolo. Proprio sullo schermo di Rossiya lampeggia il conto alla rovescia del tempo che ci separa dal discorso di Vladimir Putin, previsto per domani alle dieci del mattino ora italiana.
Se Mironov si dice convinto che lo scopo ultimo del viaggio a Kiev fosse quello di fare uno sgarbo al Cremlino e rubare l’agenda sullo sfondo del Messaggio del nostro Presidente all’Assemblea federale, i siti di riferimento dell’ultranazionalismo come Tsargrad chiedono che l’onta sia subito lavata.
Biden pazzo come lo era Hitler quando viaggi nei territori occupati dell’Urss durante la Grande Guerra Patriottica, scrive l’influente politologo Mikhail Tiurenkov. E per questo Putin deve dare subito un segnale ancora pi forte.
Anche osservatori ben pi neutrali come l’agente straniero Tatiana Stanovaya scommettono sul fatto che il Cremlino vedr la visita di Biden a Kiev l’ennesima prova che gli Usa puntano definitivamente su una sconfitta strategica della Russia.
Intanto il timer continua la sua corsa all’indietro. Tra poco sapremo.
20 febbraio 2023 (modifica il 20 febbraio 2023 | 17:16)
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