TRASPORTI
di Leonard Berberi07 nov 2022
Ryanair cambierà le estremità delle ali di tutti i suoi Boeing 737 classici per ridurre il consumo di carburante e risparmiare sulla bolletta energetica fino a 65 milioni di euro all’anno. La decisione della più grande low cost d’Europa — e la seconda al mondo dopo l’americana Southwest — compare tra le pieghe del suo documento finanziario con i dati (record) del semestre aprile-settembre 2022 ufficialmente come impegno per tagliare le emissioni di anidride carbonica.
I costi
Nelle prossime settimane Ryanair inizierà a intervenire sui «winglet» dei 409 Boeing 737-800 sostituendoli con un’estremità a forma di scimitarra e un altro elemento rivolto verso il basso. L’aletta aiuta a migliorare l’efficienza aerodinamica dell’ala e in questo modo il velivolo richiede meno cherosene. Nel documento la low cost stima che il lavoro di «restyling» richiederà una spesa di oltre 200 milioni di euro — quasi mezzo milione a velivolo — e farà risparmiare l’1,5% sul consumo di carburante. La modifica non riguarderà i Boeing 737 Max che hanno già un’aletta in questo modo.
I risparmi
Secondo gli addetti ai lavori con le nuove estremità a «scimitarra» più l’aereo vola più aumenta il tasso di riduzione del cherosene necessario. Un Boeing 737-800 avrebbe così benefici che vanno dallo 0,7% di risparmi energetici per un volo di 500 miglia a 2,2 per un percorso di tremila miglia (5.500 chilometri). Per quanto riguarda Ryanair si tratterebbe di un risparmio stimato di 155-160 mila euro all’anno, per un totale — considerando i 409 jet — che oscilla tra i 63 e i 65 milioni di euro. Il gruppo low cost — che conta anche le divisioni Malta Air, Buzz e Lauda Europe — ha una flotta complessiva di 517 velivoli, tra Boeing 737 classici, 737 Max e Airbus A320. Una modifica simile l’aveva fatta, tra il 2013 e 2014, anche l’americana United Airlines.
Ricavi record
A livello economico Ryanair ha chiuso il primo semestre fiscale — l’anno per la compagnia inizia il 1° aprile e termina dodici mesi dopo — con 95,1 milioni di passeggeri (più degli 85,7 milioni dello stesso periodo del 2019, pre Covid), un tasso di riempimento del 94% (era 96% tre anni prima), 6,62 miliardi di euro di ricavi (contro i 5,39 miliardi del 2019) e 1,37 miliardi di euro di profitti (contro 1,15 miliardi nel semestre 2019) così distribuiti: 1,34 miliardi la compagnia irlandese, 4,9 milioni Malta Air, 22,4 milioni le altre sussidiarie (Buzz e Lauda Europe).
Italia al vertice
Tra i numeri si conferma l’Italia primo Paese per ricavi: nel semestre aprile-settembre 2022 gli introiti dai passeggeri ammontano a 1,46 miliardi di euro: di questi quasi 875 milioni durante i tre mesi estivi. Al secondo posto la Spagna con 1,18 miliardi, quindi il Regno Unito (948 milioni). «La ripresa per il resto dell’anno rimane fragile e potrebbe ancora essere influenzata da nuove varianti del Covid o eventi geopolitici avversi come la guerra in Ucraina», è cauto l’ad di Ryanair, Michael O’Leary. Ma al netto di scossoni improvvisi, prevede una seconda metà da record. «Per noi è stata l’estate migliore di sempre: Ryanair in Italia è cresciuta fino ad avere una quota di mercato del 40%», aggiunge Mauro Bolla, country manager per il nostro Paese della low cost.
lberberi@corriere.it
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, 2022-11-07 21:05:00, La decisione della principale low cost d’Europa: interventi alle estremità delle ali di 409 jet per risparmiare 65 milioni di euro all’anno. Semestre record: profitti a 1,37 miliardi, Leonard Berberi