Sabrina Ferilli su Vanessa Incontrada, un caso il post contro la sua cover: «Body shaming? Basta crociate»

Sabrina Ferilli su Vanessa Incontrada, un caso il post contro la sua cover: «Body shaming? Basta crociate»

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di Candida Morvillo

L’attrice su Instagram contro l’eccesso di polemiche (e copertine) sul corpo: «Si parli del lavoro di Vanessa. Critico questo modo di raccontare tutto e il suo contrario»

Per come tutti la raccontano, c’è Sabrina Ferilli che non ne può più delle copertine di Vanessa Incontrada in carne ma felice, tutta la vicenda che tiene banco su web e social da 48 ore, è però assai più complessa di così. Tanto per cominciare, Ferilli — in un suo commento su Instagram che si unisce al coro di quelli che «basta non se ne può più dell’eccesso di body positivity » — ce l’ha non tanto con la collega, ma con chi insiste per incasellarla come simbolo di body shaming .

Terza copertina

Incontrada, infatti, sull’ultima copertina di Vanity Fair (la sua terza sul tema), compare assieme al titolo «Sei bellissima — Glielo gridano dalle piazze d’Italia, alla faccia delle critiche». Nelle sette pagine d’intervista Vanessa parla poco del suo corpo. Le chiedono che ha provato quando si è vista paparazzata in bikini su un altro settimanale e lei risponde «Indifferenza». E, nel servizio, non fa accenno al «bellissima» gridato nelle piazze.

Un passo indietro

Per capire il riferimento, bisogna fare un passo indietro all’8 giugno, quando il settimanale Nuovo pubblica una foto rubata in spiaggia, di Vanessa in costume, la quale dimostra un’apparente taglia 48. Quattro giorni prima, su Instagram, lei aveva messo una foto in cui correva sfoggiando un’apparente taglia 42. Da qui, un inferno di critiche via social al direttore del Nuovo , Riccardo Signoretti, accusato di averla peggiorata col Photoshop o di aver sbagliato persona o comunque di aver fatto body shaming anche solo pubblicandola. Passano dieci giorni e, il 18 giugno, la Vanessa Incontrada che sale sul palco di piazza del Plebiscito ospite dello show di Gigi D’Alessio e Raiuno è una bellissima curvy strizzata in un tubino nero che ha una taglia più affine a quella vista sul Nuovo che alla versione runner autopubblicata. Ed è qui che la piazza intona «Sei bellissima», quindi, Gigi D’Alessio le fa mangiare una mozzarella a favore di telecamera, chiara risposta a chi la critica per la sua forma fisica. Con Vanity dove riecheggia quel «sei bellissima», saremmo al cerchio che si chiude: Vanessa lì fotografata però è smilza quasi come quella che correva su Instagram, con una taglia apparente 44.

I commenti

I commenti social sono di questo tenore: «Pensate che sia giusto rappresentare la donna curvy solo se photoshoppata e tirata a lustro». Nel day after di questa vicenda lei non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Sabrina Ferilli aveva scritto: «…Critico questo modo di raccontare tutto e il contrario di tutto che porta a un corto circuito insopportabile! Probabilmente s’è rotta anche lei di essere messa in mezzo a ‘sta storia che dura da secoli! È che a un certo punto, da donna matura, deve pure capire che ‘ste storie non hanno più senso… E magari fare una copertina in meno e raccontare che lavoro sta facendo, visto che meritatamente lavora tanto! Dai su! Ma basta».

Troppe polemiche

Signoretti, invece, precisa che il suo servizio parlava dell’estate da single di Vanessa e non faceva alcun riferimento alla sua forma fisica: «Inoltre – dice – ero certo che fosse lei: l’abbiamo verificato dal tatuaggio sul polso e dai denti e ho chiesto garanzia scritta che la foto fosse recente e non ritoccata. Ma purtroppo la gente è così abituata alla foto finta che non crede a quella vera». Alla fine, la sequela di falsi presupposti ha finito per generare l’effetto contrario: troppe polemiche a caso e a sproposito e un sacco di gente stufa che dice «basta parlare di body positivity e body shaming».

5 agosto 2022 (modifica il 5 agosto 2022 | 07:13)

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, 2022-08-05 12:55:00, L’attrice su Instagram contro l’eccesso di polemiche (e copertine) sul corpo: «Si parli del lavoro di Vanessa. Critico questo modo di raccontare tutto e il suo contrario», Candida Morvillo

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