di Adriana Logroscino
La presidente di Fratelli d’Italia: troppi contestatori, ho chiamato Lamorgese. Salvini attacca Draghi. Letta accusa: Pontida provincia ungherese
«Qualcuno sta cercando l’incidente per poter dire che siamo inaffidabili». È Giorgia Meloni a lanciare il sasso che increspa ulteriormente le acque già agitate dell’ultima domenica di campagna elettorale. Poi arrivano le dichiarazioni di Matteo Salvini che attacca Mario Draghi per le «parole gravi» sui pupazzi prezzolati. Mentre Enrico Letta sfida il segretario della Lega «raggiungendolo» in Lombardia, Silvio Berlusconi rimarca la posizione di Forza Italia sui rapporti con l’Europa e Luigi Di Maio avverte: «Votare per Giuseppe Conte: «Significa votare Salvini».
Dopo aver subito una nuova doppia contestazione nelle piazze di Matera e Caserta, la presidente di Fratelli d’Italia sbotta con una denuncia pubblica: «Vergogna, è la sesta volta che si lascia spazio ai contestatori che, in mezzo ai militanti, mi insultano e provocano — arringa Meloni sui social — nonostante avessi già sollecitato il ministro dell’Interno a maggiore attenzione. È questa la sua gestione dell’ordine pubblico? Oggi richiamerò Lamorgese che evidentemente non sa fare il suo lavoro. Ma a questo punto mi domando: si sta cercando l’incidente? Non consentirò di rovinare la campagna elettorale a FdI».
Salvini, a qualche giorno dalle dichiarazioni del premier, affronta direttamente Draghi: «Ha pronunciato parole gravi parlando di gente corrotta e pupazzi prezzolati. Io sono pagato dagli italiani, sono a processo per aver difeso i confini italiani dai clandestini stranieri. Se sa qualcosa di gente corrotta, parli. Faccia nomi e cognomi. Altrimenti che figura fa l’Italia?».
Toni particolarmente accesi anche tra Letta e Salvini che si confrontano a distanza di soli 35 chilometri: a Monza il primo, a Pontida il secondo. «Qui c’è l’Europa , Pontida è la provincia dell’Ungheria», dice il segretario del Pd che, per perorare la causa del tetto al prezzo del gas , oggi a Berlino vedrà il cancelliere Olaf Scholz. Salvini lo provoca: «Mi dicono che Letta sia molto nervoso perché siamo in centomila. Enrico se vuoi un panino con la salamella c’è anche per te». Quindi ribadisce: «Noi rispettiamo le scelte democratiche di tutti i Paesi. Questa Europa è serva delle multinazionali». Com’è noto, la posizione rispetto alla Ue determina divisioni anche nel centrodestra. Berlusconi, in un’intervista tv, schiera FI: «In Ue le alleanze vanno fatte con i grandi paesi amici». Da un’altra piazza, a Roma, Emma Bonino di +Europa, mira al bersaglio grosso: «Meloni vuole la fine dell’Europa».
Al contrario per Renzi «il vero problema della Meloni sono quei due che si porta dietro». Salvini, in particolare, a quanto sembra, del quale dice: «Non gli perdonerò mai di avermi costretto a fare un governo con i Cinquestelle pur di mandare a casa lui che, in mutande e con un mojito in mano, chiedeva pieni poteri».
Il tema dei diritti è un altro spartiacque e non soltanto tra avversari. Meloni sul diritto di aborto, precisa in tv di non voler toccare la 194 ma di voler «offrire alle donne un’alternativa». Salvini, però, avverte che «l’ultima parola spetta solo alla donna». Letta, invece, torna sul concetto stesso di femminismo che lo oppone a Meloni da giorni: «Chi dice Dio, Patria, Famiglia, intende solo patriarcato. Meloni guida FdI perché esalta un modello maschilista e reazionario di società. Femminile non significa femminista».
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19 settembre 2022 (modifica il 19 settembre 2022 | 00:58)
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, 2022-09-19 04:35:00, La presidente di Fratelli d’Italia: troppi contestatori, ho chiamato Lamorgese. Salvini attacca Draghi. Letta accusa: Pontida provincia ungherese , Adriana Logroscino