Salvini: «Draghi chieda il cessate il fuoco». M5S: «Torni in Parlamento»

di Cesare ZapperiLe reazioni al discorso del premier. Il segretario leghista lancia tre proposte, il Pd appoggia il governo mentre i 5 Stelle chiedono più coinvolgimento delle Camere «Qualcuno in quest’aula parla di inviare altre armi, io non ci sto. Noi siamo assolutamente e orgogliosamente ancorati ai valori, ai diritti conquistati in Occidente, stiamo con la democrazia, mai con la guerra ma con i popoli e mai con gli aggressori». Matteo Salvini interviene in Senato sulla relazione del presidente del Consiglio, intima un altolà all’invio di nuove armi e lancia le sue proposte «per la pace». «Voglio fare tre proposte concrete, non limitarmi a dire che vogliamo la pace». Draghi («la persona più autorevole per farlo») chieda lo sblocco delle migliaia di tonnellate di grano ferme in Ucraina e in Russia, su terra e nei porti, per evitare la drammatica carestia in Africa. Punto due: chieda a Mosca di ritirare «la candidatura da favore di Odessa per Expo 2030». Infine la proposta principale, più urgente: Draghi «chieda il cessate il fuoco di 48 ore per cercare una sede di incontro, con l’Italia (insieme ad altri, come Germania e Francia) a fare da garante» per il dialogo di pace. Salvini polemizza con Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia): «Quando qualcuno in quest’Aula rinnova l’invito a inviare altri armi e al massimo gli operai italiani tireranno la cinghia, io non ci sto», dice rivolto al braccio destro di Giorgia Meloni, con cui da qualche tempo non mancano gli scontri, come per il mancato invito alla convention di Fdi a Milano, lo scorso primo maggio. E poi cita «chi ha osato in politica estera» come Moro e Craxi, Prodi e Berlusconi» e a Papa Francesco («Anche oggi il Santo padre ricevendo gli ambasciatori ha detto che bisogna ricercare la pace») con bacchettata finale ai colleghi in Aula: «A qualche ignorante che in quest’aula rumoreggia quando si cita il Santo Padre che è uomo di stato». Più articolato, e con qualche puntualizzazione critica, l’intervento della capogruppo del M5S Mariolina Castellone: «Il governo è retto da una maggioranza trasversale che purtroppo, soprattutto ultimamente, non si dimostra sempre corretta, e lo abbiamo visto anche ieri in commissione esteri. Ci troviamo in un momento storico straordinario – ha aggiunto – è necessario il confronto perché gli scenari cambiano continuamente. Questa probabilmente sarà anche la guerra del grano, il paese che sarà più colpito da questa crisi sarà l’Italia . Non è accettabile che in questi tre mesi noi abbiamo parlato di questi temi una solo volta in aula con lei. Noi la risoluzione votata la rivendichiamo con forza, non l’abbiamo mai messa in discussione, adesso però dobbiamo insieme costruire la fase due: parlando ancora di armi o facendo davvero partire i negoziati? Le famiglie, le imprese, la società italiana, vogliono la pace. È il momento per l’Italia di rinnegare posizioni bellicistiche che non le appartengono». Con una preghiera finale: «Le chiediamo di costruire insieme questo percorso di pace. La prossima occasione sarà il Consiglio europeo straordinario che si terrà il 30 e 31 maggio. Quali sono le proposte e la strategia che il governo italiano intende portare? Non è previsto un passaggio in Parlamento, ma riteniamo importante che lei torni qui per costruire insieme questo passaggio e per avere un mandato forte e trasversale da parte di tutte le forze politiche». Pieno sostegno al governo da parte del Pd con la capogruppo Simona Malpezzi: «Nessuno quando si parla di aiuti militari prende una decisione a cuore leggero; noi del Partito Democratico certamente non lo abbiamo fatto nonostante una lettura caricaturale che pure vi è stata. Il Pd crede nella forza pacificatrice – che significa costruire la pace e non solo evocarla – e sono convinta che se l’Ucraina potrà sedersi a un tavolo con la Russia per trattare la pace e non già la sua resa, sarà perché l’abbiamo aiutata a difendersi e non l’abbiamo abbandonata. Il governo ha ricevuto un mandato straordinario a larghissima maggioranza da parte del Parlamento proprio con questa finalità e dentro il perimetro costituzionale. Abbiamo il dovere – aggiunge – di continuare ad aiutare il popolo ucraino a difendersi attraverso l’invio di aiuti e le sanzioni senza tuttavia nascondere che l’impatto sociale ed economico della guerra sarà profondamente asimmetrico e dunque dobbiamo dare una risposta forte ed efficace alla crisi economica, altrimenti all’unità a cui assistiamo oggi seguirà un ritorno del populismo in Europa. «Ciò che sta accadendo in Ucraina è un cambio d’epoca» e sulla postura dell’Italia «non è il Parlamento che decide, ma la storia del nostro Paese che da decenni decide di stare con i nostri amici e alleati». Lo ha detto il leader e senatore di Italia viva, Matteo Renzi, intervenendo nell’Aula del Senato in seguito all’informativa del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sugli ulteriori sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina. «Siamo orgogliosi che a Chigi ci sia un presidente del Consiglio che mantiene i valori di sempre invece che i sondaggi last-minute», ha aggiunto. 19 maggio 2022 (modifica il 19 maggio 2022 | 13:00) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-19 10:34:00, Le reazioni al discorso del premier. Il segretario leghista lancia tre proposte, il Pd appoggia il governo mentre i 5 Stelle chiedono più coinvolgimento delle Camere,

Pietro Guerra

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