l’intervista Mezzogiorno, 26 agosto 2022 – 07:53 Il leader della Lega in Campania: «Il Reddito va cancellato per chi preferisce avere la paghetta stando sul divano o vuole arrotondare con il lavoro nero» di Paolo Grassi La proposta su cui lei si sta impegnando di più in questa prima fase di campagna elettorale è senza dubbio quella dell’estensione della flat tax al 15% anche ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Formula che peraltro, come lei ripete spesso, potrebbe far recuperare una fetta di evasione fiscale e risorse per rilanciare i consumi. Il centrosinistra ribatte che sarebbe un’iniziativa buona per i ricchi e meno, molto meno, per le fasce medio-basse di reddito. Nelle quali ricadono tante famiglie meridionali… «La sinistra sbaglia — esordisce Matteo Salvini, leader della Lega, da ieri in Campania per un tour elettorale — Non so se per ignoranza o malafede. La flat tax al 15% coinvolgerà i single fino a 30mila euro di reddito annuo, le famiglie monoreddito fino a 55mila, le famiglie bireddito fino a 70mila. Vi sembra ricco un single che guadagna 1.800 euro al mese? O una famiglia con due figli che non arriva a 3mila euro? Già oggi, grazie alla Lega, la flat Tax è realtà per 2 milioni di partite Iva fino a 65mila euro e vogliamo alzare l’asticella fino a 100mila. Queste sono alcune delle nostre proposte, mentre il Pd vuole la patrimoniale e non perde occasione per provare a tassare la casa. Gli italiani sceglieranno quale modello preferiscono…». In molti, al Sud, paventano gravi contraccolpi se la cosiddetta autonomia differenziata dovesse diventare realtà. Nel vostro programma c’è la piena attuazione della riforma, «mantenendo l’unità dello Stato e garantendo livelli essenziali di prestazioni uniformi su tutto il territorio nazionale». E un ruolo più importante per i sindaci, che diverrebbero il vero motore dell’autonomia stessa. Pensa che tutto questo nel — e per il — Mezzogiorno possa davvero concretizzarsi? «Ne sono convinto, l’autonomia è una necessità per migliorare servizi ed efficienza. E i sindaci devono essere sempre più protagonisti: anche in questo caso, come per la flat tax, la Lega parla con i fatti. Il Pd ha scelto di candidare nostalgici dell’Unione sovietica, la Lega ha preferito valorizzare tanti amministratori locali da Sud a Nord. E io avrò l’onore di correre — oltre che nella mia Milano — in Basilicata, Calabria e Puglia». Proponete anche una revisione del reddito di cittadinanza, perché «non ha funzionato». Il sussidio, va ricordato, coinvolge (dati Inps più recenti) 1,7 milioni di persone al Sud, ma anche 436 mila al Nord e 334 mila nel Centro. Ci spiega? «Semplifico. Il reddito va mantenuto per chi ne ha davvero bisogno, penso a chi non può lavorare perché con disabilità o con oggettive difficoltà a entrare o rientrare nel mondo del lavoro. Il reddito di cittadinanza va cancellato per chi preferisce avere la paghetta stando sul divano o perché vuole arrotondare col nero. La nostra idea è: tagliamo gli sprechi, così da recuperare miliardi da reinvestire in flat tax e incentivi alle aziende per assumere. Il Sud e tutta l’Italia ripartono col lavoro vero». Lei ha scelto la Campania tra le prime tappe del suo tour elettorale. Perché? Negli ultimi appuntamenti con le urne qui la Lega non è andata benissimo. Pensa che la situazione potrebbe cambiare? «Sono molto fiducioso e mi piace ricordare fatti concreti. Quando ero al Viminale sono venuto spesso a Napoli, anche per visitare quartieri difficili dove le tante realtà sane del territorio mi chiedevano aiuto e attenzione. Non a caso, nei decreti sicurezza cancellati da Pd e 5Stelle (ma che rifaremo entro i primi cento giorni di governo), avevamo previsto la norma chiesta proprio dagli amministratori locali per i motorini confiscati, avevamo suggerito la norma spazza-clan per aiutare i tribunali ad assicurare alle galere i condannati definitivi, abbiamo rafforzato le Forze dell’Ordine e la videosorveglianza, previsto finanziamenti aggiuntivi per la sicurezza, introdotto il taser, rafforzato i progetti contro la dispersione scolastica. Il lavoro e l’attenzione per il territorio verranno premiati». Ha proposte che ritiene utili per rilanciare il Mezzogiorno? «Tutela del made in Italy e delle eccellenze italiane, opere pubbliche come l’alta velocità ferroviaria o il Ponte sullo Stretto, snellimento burocratico, più potere agli enti locali. Bisogna valorizzare anche le qualità del sistema scolastico e universitario, e a questo proposito rilancio l’dea di cancellare il numero chiuso per Medicina. In questi anni, anche nel Mezzogiorno, la mancanza di medici si è fatta sentire e dobbiamo fare ogni cosa per garantire a tutti l’accesso agli studi, consapevoli che dal secondo anno andranno avanti solo i migliori». Tra lei e De Luca – tra i governatori più decisionisti nel panorama nazionale – c’è stata sempre una sorta di odio-amore. Che giudizio ne dà? «A De Luca chiedo di passare dalle parole ai fatti: su sicurezza, immigrazione o autonomia spesso dà ragione alla Lega ma è iscritto al partito che spalanca i porti, che non vuole l’autonomia e che ignora il tema della sicurezza. Su alcuni dossier, penso allo smaltimento delle ecoballe, De Luca ha fallito clamorosamente. La Campania ha pessimi risultati su occupazione, qualità della vita, salute, trasporti. Le dichiarazioni a effetto non risolvono i problemi. Sollevo altri temi, quelli legati al mondo dell’agricoltura e dell’allevamento. In Campania ho incontrato gli allevatori bufalini, in Puglia c’è il dramma della Xylella: De Luca ed Emiliano non hanno risolto i problemi e il Pd non parla mai volentieri di questi argomenti. A sinistra le priorità sono patrimoniale o Ddl Zan». E il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi? Il Patto firmato con il governo Draghi per evitare il default potrebbe essere rivisto? «I napoletani non possono pagare decenni di cattiva gestione, ma abbiamo il dovere di ricordare a tutti che le pessime condizioni del Comune sono figlie di una parte politica ben precisa. E a proposito di debiti: la Lega propone la pace fiscale per milioni di italiani che stanno ricevendo la famigerata busta verde perché non sono riusciti a pagare le tasse a causa del Covid o della crisi in generale. C’è un problema di indebitamento di alcuni Comuni mal gestiti, ma non sottovalutiamo la crisi di troppe famiglie e imprese che pagano le difficoltà degli ultimi anni senza averne colpa». Ritiene giusta la «riserva» del 40% al Sud sui fondi del Pnrr? Se andrete al governo ci sarà un ministero per il Mezzogiorno? «Mi preme che i fondi del Pnrr possano essere effettivamente investiti sul territorio: il prezzo dell’energia ha drammaticamente cambiato i costi di molte opere e sarà compito del governo intervenire. Al Sud, come per il resto dell’Italia, garantiremo attenzione. Gli altri promettono, la Lega ha già dimostrato di saper fare». Come valuta l’operato della ministra Carfagna? «Diciamo che un governo di centrodestra saprà ottenere risultati migliori…». Anche nel Sud, si dice, ci sono molti amministratori che si stanno avvicinando alla Lega. È vero? Immaginate una selezione rigorosa? «Lo confermo, ne siamo orgogliosi, ma ovviamente le nostre porte sono spalancate solo per persone motivate e perbene. Non c’è spazio per gente poco limpida o interessata a salire sul carro perché sente che la Lega è vincente e in crescita». La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 26 agosto 2022 | 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-26 07:31:00, Il leader della Lega in Campania: «Il Reddito va cancellato per chi preferisce avere la paghetta stando sul divano o vuole arrotondare con il lavoro nero»,