di Ivano LettereIl leader della Lega lancia una raffica di quesiti all’avversario politico. Dal caso di Ruberti all’immigrazione, passando per lo sfregio del memoriale del terremoto a Mirandola, fino ad arrivare alla «crisi» delle candidature del Pd Un vero e proprio terzo grado. È quello che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha fatto al segretario del Partito democratico, Enrico Letta. Una raffica di domande poste dal capo del Carroccio su Twitter: quesiti che cavalcano l’onda delle polemiche degli ultimi giorni su candidati ed esponenti dem. La premessa dell’interrogatorio social — a cui Letta deve ancora rispondere — lascia presagire il peso delle questioni che Salvini vorrebbe fossero affrontate dal suo avversario politico: «Dagli insulti a Israele alle minacce di morte gridate in mezzo alla strada — scrive il segretario leghista — inquietanti episodi in casa Pd, che arrivano dopo il giovane segretario “democratico” di Mirandola sorpreso a sfregiare il memoriale del terremoto in Emilia , alle alleanze fatte e smentite in poche ore alle crisi isteriche per le candidature , fino al consueto fango contro gli avversari . Episodi scioccanti. Letta non può cavarsela con poche parole di circostanze». No, a Salvini non bastano le spiegazioni date dal capo del partito che, ormai da settimane , si contende il primo posto nei sondaggi con FdI di Meloni. «Gli elettori italiani — spiega — meritano di sapere». E allora vai con la cinquina. Il primo macro quesito — che ne contiene tanti altri — riguarda Israele: «1) Letta si è vantato per la candidatura di alcuni giovani, e proprio uno di loro nega il diritto all’esistenza dello Stato di Israele. Letta è al corrente di chi mette in lista? Letta sa che Raffaele La Regina aveva scritto altri messaggi contro Israele? Perché nessun dirigente del Pd li aveva segnalati e censurati? È normale, nel Pd, auspicare di cancellare lo Stato ebraico dalle mappe geografiche come vorrebbero gli estremisti islamici ed essere candidati?». Poi si passa ai fatti della capitale: «2) La lite che ha coinvolto i dirigenti del partito a Roma e nel Lazio è figlia di motivi politici e amministrativi? Letta può garantire sulla totale trasparenza di tutte le scelte del Pd a Roma e nel Lazio?». Un episodio che per il leader della Lega merita un’altra serie di domande: «3) Che cosa è successo di così grave nel Pd romano per giustificare le sconvolgenti minacce di morte gridate in pubblico dal braccio destro di Gualtieri e riprese da un video? 4) Leggiamo che l’ormai ex capo di gabinetto del sindaco di Roma era noto per il carattere collerico: viste le sua gravi minacce, sarebbe stato capace di passare dalle parole ai fatti? Letta non ne sapeva niente? E Gualtieri?». Gli ultimi interrogativi riguardano l’immigrazione irregolare: «5) Letta nega vi sia un problema di immigrazione clandestina e sostiene di essere preoccupato per i giovani italiani che vanno all’estero. Sa che il Pd – anche tolta la parentesi irripetibile dell’emergenza nazionale – è stato al governo quasi ininterrottamente nell’ultimo decennio? Non pensa di avere delle responsabilità? Conosce i dati sugli sbarchi di immigrati? Il Letta preoccupato per gli italiani in fuga è lo stesso Letta scappato a Parigi dopo essere stato cacciato da Palazzo Chigi dal suo stesso partito?». 19 agosto 2022 (modifica il 19 agosto 2022 | 20:53) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-19 18:54:00, Il leader della Lega lancia una raffica di quesiti all’avversario politico. Dal caso di Ruberti all’immigrazione, passando per lo sfregio del memoriale del terremoto a Mirandola, fino ad arrivare alla «crisi» delle candidature del Pd, Ivano Lettere