di Marco Cremonesi I diplomatici: biglietti pagati da noi, poi la cifra ci è stata restituita Il leader: lavoro per la pace alla luce del sole. E minaccia querele Il Pd: va a Mosca a spese loro? Calenda: un pericolo per la sicurezza La Russia ha anticipato le spese per il viaggio mancato di Matteo Salvini a Mosca. E la polemica divampa, incrociandosi con quella — innescata dalla Lega — sull’incarico che Enrico Letta ricoprì nel ramo europeo di una società cinese. La giornata si accende dopo una nota dell’ambasciata russa: «In relazione alle pubblicazioni apparse su alcuni media italiani vorremmo chiarire» che «il viaggio di Matteo Salvini era programmato per il 29 maggio. A Mosca, come abbiamo comunicato in precedenza, erano pronti a incontrare il rappresentante italiano al livello appropriato». Prosegue la nota russa: «Poiché, a causa delle sanzioni dell’Ue, sono stati sospesi i voli diretti sulla rotta Roma-Mosca, si è reso necessario per la delegazione italiana l’acquisto di biglietti aerei per un volo Aeroflot da Istanbul a Mosca». Sennonché, «a causa delle sanzioni in vigore nei confronti di questa compagnia aerea, è difficoltoso acquistare i biglietti per i suoi voli dal territorio dell’Unione Europea». E così, «l’Ambasciata ha assistito Matteo Salvini e le persone che lo accompagnavano nell’acquisto dei biglietti aerei di cui avevano bisogno in rubli tramite un’agenzia di viaggi russa». Ma appunto , la Lega ha restituito la somma anticipata: «In quanto il viaggio di Matteo Salvini a Mosca non è avvenuto per motivi ben noti, alla fine ci è stato restituito l’equivalente della cifra spesa per l’acquisto dei biglietti aerei in euro». Detto così, sembra brutto: se Salvini fosse andato, allora la Russia avrebbe pagato? L’ambasciata precisa: il rimborso ci sarebbe stato anche se il viaggio fosse avvenuto. Il leader leghista ribadisce ciò che dice da sempre: «L’unico mio obiettivo, su cui continuo a lavorare con orgoglio e alla luce del sole, è tornare alla pace». Nella Lega, oltre ad annunciare querele per chi «ha fatto o sta facendo insinuazioni e accuse a proposito del possibile viaggio a Mosca», ci si indigna per l’emergere della notizia a meno di 24 ore dall’apertura delle urne. E si rilancia rispetto alla passata copresidenza del leader dem Enrico Letta nella consociata europea del gruppo cinese ToJoy. Il leghista Andrea Ostellari chiede chiarimenti formali: il pacchetto di misure ambientali Fit for 55 «con il pieno appoggio del Pd, costringerà alla chiusura migliaia di aziende italiane. E avvantaggerà gli stati più inquinatori, primo fra tutti la Cina». Paese con cui Letta «ha intrattenuto rapporti molto stretti, con incarichi in alcune società. Su questo, chiediamo spiegazioni». Ma l’incendio, nella maggioranza, divampa. Il primo tweet è di Lia Quartapelle (Pd): «L’ambasciata russa conferma il viaggio di Salvini e gli incontri programmati. Cosa andava Salvini a fare a Mosca a spese della Russia?». Ironizza Matteo Renzi: «Se il viaggio fosse stato di sola andata avremo risolto parecchi problemi». Il più sferzante è Carlo Calenda: «Mi sembra chiaro che Salvini è legato alla Russia in modo indissolubile e poco trasparente. Gli alleati dovrebbero acquisire la consapevolezza che è pericoloso per la sicurezza nazionale». Per l’azzurro Elio Vito: «Salvini dovrebbe dimettersi». 12 giugno 2022 (modifica il 12 giugno 2022 | 09:51) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-12 08:21:00, I diplomatici: biglietti pagati da noi, poi la cifra ci è stata restituita Il leader: lavoro per la pace alla luce del sole. E minaccia querele Il Pd: va a Mosca a spese loro? Calenda: un pericolo per la sicurezza, Marco Cremonesi