Saman italiangirl, lettere e poesie da tutto il Paese: Sei simbolo di libertà, speranza e amore

Saman italiangirl, lettere e poesie da tutto il Paese: Sei simbolo di libertà, speranza e amore

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di Alessandro Fulloni

Oltre 250 pensieri e messaggi custoditi dalla sindaca di Novellara, Simona Carletti. Con il suo nickname la ragazza uccisa dai familiari si identificava in pieno con l’Italia. Sei l’eroina e l’esempio dei nostri tempi. Il processo al via da venerd 10 febbraio

Ho pensato a te, Saman, molte volte. A te rannicchiata sottoterra, sepolta nel buio ma non nel silenzio, perch la tua morte parla a tutti. un grido di libert, di amore e di speranza per tutte le persone del mondo che si oppongono all’oppressione. E ancora: Ciao Saman, eroina ed esempio dei nostri tempi. Oppure: Ciao per sempre, forte e delicato fiore, i tuoi desideri per un mondo migliore non moriranno mai.

Simona Carletti, sindaca di Novellara, siede nel suo ufficio al secondo piano della Rocca, l’imponente maniero costruito dai Gonzaga nel XIV secolo a protezione di questo borgo nella Bassa Reggiana, a due passi dal Po. Sulla vecchia scrivania in rovere apre delicatamente buste piccole e grandi di tanti colori, alcune affrancate e altre no, e ne estrae il contenuto, poesie e lettere scritte su fogli bianchi, a quadretti oppure a righe. Sono tutte per Saman Abbas, la diciottenne italiangirl — questo era il suo account su Instagram e Tiktok dopo avere abbandonato il primo, alonegirl — uccisa dai familiari, secondo le accuse della Procura, nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021 per essersi opposta al matrimonio combinato in Pakistan con un cugino pi grande di lei di 10 anni.

Dopo che lo scorso 18 novembre il cadavere della ragazza stato trovato , sotterrato, in una cascina diroccata a neanche 500 metri dalla casa in cui vivevano gli Abbas, le testimonianze d’affetto che ci hanno mandato da tutta Italia si sono moltiplicate con telefonate, mail, lettere: ne ho contate circa 250 racconta la sindaca, insegnante, 46 anni e gli occhi che si fanno sempre pi commossi nel leggere ad alta voce quegli scritti. Sono tutti in bella calligrafia e provengono nella quasi totalit da donne adulte, mamme e nonne, qualche insegnante. Credo ci siano anche delle straniere, migranti. Ma sono deduzioni mie, su alcuni fogli nemmeno c’ la firma. Cosa mi colpisce? Una parola che compare spesso, libert. Quella sua voglia di vivere, di scegliere la sua strada, di pretendere di studiare e di girare il mondo sono diventati un simbolo.

Ed ecco quattro righe su carta rossa: Ti stata tolta la luce in terra, ingiustamente. Ma sarai tra le stelle pi brillanti. Su un foglio bianco, attorno al disegno di un fiore, compaiono dei versi per Saman e i suoi sogni infranti da chi la sottraeva alla vita perch, caparbia, inseguiva un soffio, sacro. In una mail giunta sotto Natale, una donna di nome Lia descrive la Bassa, terra di fiume, leggera, pronta al germoglio, terra antica, gentile con gli stranieri, ospitale. Vedi? Ora ti nutre, ma sa che tempo di lasciarti partire, in alto, in un eterno fiorire. C’ pure chi — come Lu Colombo, la cantautrice milanese di Maracaibo, tormentone celeberrimo e per nulla banale — ha composto, inviandolo con un video, un valzer triste, Notte di mezzaluna, che comincia cos, echeggiando l’attacco di Lella, la ballata anni Settanta dedicata alla vittima di un femminicidio sul litorale di Roma: Ti ricordi la ragazza che abitava nel cortile, strano non la si vede dal mese di aprile….

Ma quale sar il destino di questi messaggi? La sindaca di Novellara — figlia tra l’altro di Beppe, il leader dei Nomadi — immagina una pubblicazione, forse testi da leggere nel corso di una serata dedicata a Saman o durante i funerali. E appunto, le esequie: Ci siamo offerti di pagarle, non sappiamo quando si celebreranno. Manca il certificato di morte, arriver dall’autorit giudiziaria, al termine dell’autopsia.

In altri bigliettini raccolti in Comune c’ chi, asciutto, implora giustizia ed difficile non pensare al processo che si aprir domani (venerd 1o febbraio). Alla sbarra, ci saranno solo tre degli accusati per concorso in omicidio: lo zio Danish Hasnain e i due cugini Nomanulhaq Nomanuhaq e Ikram Ijaz. Dopo la fuga in Pakistan all’indomani del delitto, la madre Nazia ancora latitante. Il padre Shabbar invece rinchiuso nel carcere di Islamabad ma dopo il suo arresto, il 15 novembre scorso, l’udienza per la sua estradizione slittata per nove volte, tra scuse varie. Il suo avvocato ha chiesto il rilascio su cauzione e il tribunale decider marted. Qualcuno, in quelle lettere, si rivolto direttamente questo padre-assassino: Senza alcuna piet le hai tolto la libert.

9 febbraio 2023 (modifica il 9 febbraio 2023 | 08:40)

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