San Ferdinando 30enne maltrattata: salvata dai vicini e dallo zio

San Ferdinando 30enne maltrattata: salvata dai vicini e dallo zio

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E’ stato lo zio paterno ed i vicini di casa a lanciare l’allarme su quanto succedeva a San Ferdinando (RC) nella casa di un povera 30enne, vittima di vessazioni schiaffi, pugni, che arrivavano dai suoi stessi familiari. La ricostruzione dei fatti lascia ben poco al dubbio: il gip del Tribunale di Palmi, Federica Giovinazzo, ha ricostruito la vita della ragazza “costretta ogni mattina alle 5 ad alzarsi per fare pulizia in casa e poi recarsi al lavoro in altre famiglie, nonostante il deficit cognitivo” come ordinavano padre, madre e le 2 sorelle di 27 e 20 anni. In contrada Creti i vicini hanno segnalato le continue invocazioni di aiuto su cui non si poteva più tacere: a conferma di ciò segni evidenti di tumefazioni al volto e agli occhi in cui è stata ritrovata la giovane. I carabinieri di San Ferdinando più volte hanno riportato nelle relazioni, dopo numerosi interventi in casa della famiglia, la sofferenza della donna, costretta persino a consegnare l’intera somma di danaro che ogni giorno riceveva per i servizi resi ad altre famiglie, senza potere avere i soldi per comprarsi un panino. SlideSlide Sulla vicenda si è espresso anche il Garante della Salute: “Esprimo particolare apprezzamento e gratitudine per l’attività di indagine posta in essere dalla Compagnia dei Carabinieri di Gioia Tauro, diretta dal Comandante Capitano Andrea Barbieri e che ha messo in luce la triste vicenda di una giovane donna di San Ferdinando che sarebbe stata vittima di maltrattamenti e vessazioni consumate all’interno delle delle mura domestiche”. “Dopo aver appreso dalla stampa – si legge nella nota – la notizia ho subito contattato il comandante Barbieri per avere notizie relativamente alla giovane donna e nella tarda serata di ieri presso il Comando di Gioia Tauro ho incontrato il Comandante e subito dopo il Colonnello Gianluca Migliozzi, Comandante del Gruppo. Le situazioni di violenza intrafamiliari rappresentano una triste realtà che coinvolge sempre più spesso tante famiglie. Le mura domestiche che dovrebbero rappresentare un ambiente di condivisione, rispetto e amore, diventano invece luogo dove soggetti incapaci di domare o manifestare in pubblico le proprie tensioni, riversano poi nella sfera più intima dei rapporti primari i propri disagi e le proprie sofferenze. Nelle prossime ore – conclude – contatterò il sindaco di San Ferdinando, per incontrare per il tramite dei Servizi Sociali del Comune la giovane per capire quali siano le necessità e come attivarmi affinché possano essere garantite condizioni di vita finalmente dignitose, il diritto al sorriso e alla felicità di questa ragazza”.

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