di Cesare ZapperiRenzi: glielo avevamo detto, chiuse anche l’unità di missione sul dissesto. La parola «condono» è in effetti nel titolo della norma del 2018 «Davanti al disastro di Ischia le dichiarazioni di Giuseppe Conte su Rai3 sono farneticanti. Ha fatto un condono a Ischia, ha chiuso l’unità di missione sul dissesto e non si vergogna? Eppure 4 anni fa glielo avevamo detto». A margine della tragedia in terra campana si apre un nuovo e durissimo fronte di polemica politica tra due ex premier. Matteo Renzi, che pure in mattinata aveva detto che di fronte al dramma doveva prevalere il silenzio, nel pomeriggio, sentite le dichiarazioni del leader M5S nella trasmissione di Lucia Annunziata abbandona ogni remora e affonda i colpi. «Conte dice che il provvedimento di Ischia non era un condono. L’articolo 25 del suo decreto legge parla esplicitamente di procedure per il condono a Ischia — scrive il leader di Iv su Facebook —. Conte si deve vergognare per il condono e per aver chiuso l’unità di missione sul dissesto idrogeologico. Nel 2018 abbiamo chiesto a Conte di fermarsi! C’è un limite alla decenza: oggi lo ha sorpassato». Nell’intervista a Mezz’ora in più, il presidente dei 5 Stelle aveva negato le accuse, poi rilanciate da Renzi, che gli erano arrivate da diversi esponenti di Iv (da Raffaella Paita a Francesco Bonifazi): «Non era affatto un condono. Mi ero insediato da poco e c’era un grande impasse, a Ischia le richieste di condono prima del 2018 riguardavano circa 27 mila abitazioni, la metà delle abitazioni dell’isola, a causa di tre leggi succedutesi nel tempo, in più c’erano richieste per le abitazioni terremotate». Quello era il contesto, secondo l’allora presidente del Consiglio (il suo primo governo, quello M5S-Lega). «Allora abbiamo introdotto l’articolo 25. Non è un condono, ma un’accelerazione della procedura per esaminare le pratiche. Non era assolutamente permesso concedere una sanatoria, nessuna deroga ai vincoli compreso il vincolo sul dissesto idrogeologico. Non un condono ma una procedura di semplificazione», ha spiegato Conte. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sul tema non usa mezzi termini: «Le persone devono capire che in alcune aree non si può abitare, non esiste l’abusivismo di necessità. Le costruzioni nelle zone fragili dal punto di vista idrogeologico vanno demolite». Inoltre a Ischia, dopo il terremoto del 2017 «è stato nominato un commissario di governo ed è stata applicata una normativa totalmente sgangherata —accusa il governatore — completamente diversa da quella applicata nelle aree del terremoto del Centro Nord». Sul tema dice la sua anche Carlo Calenda, via Twitter: «Conte ha fatto un condono pericoloso a Ischia e cancellato l’unità di missione “Casa Italia” per l’unica ragione che l’aveva istituita Matteo Renzi. Entrambi gravi errori. Ma cercare a posteriori di prendere in giro gli italiani con eloquio stile azzeccagarbugli è anche peggio». Dal Pd arriva la voce dell’ex deputata Alessia Morani: «Mi sono sgolata in Aula contro il condono di Conte e Salvini di Ischia. Almeno oggi abbiano il buongusto di rimanere in silenzio». Legambiente, infine, fornisce alcuni dati: «Ad Ischia sono circa 600 le case abusive colpite da ordinanza definitiva di abbattimento ed arriva a 27 mila, invece, il numero delle pratiche di condono presentate in occasione delle tre leggi nazionali». In particolare, l’associazione ricorda che dopo il decreto del 2018 «il numero di fabbricati danneggiati che hanno fatto richiesta di sanatoria sono ad oggi circa 1.000». 27 novembre 2022 (modifica il 27 novembre 2022 | 21:02) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-27 20:02:00, Renzi: glielo avevamo detto, chiuse anche l’unità di missione sul dissesto. La parola «condono» è in effetti nel titolo della norma del 2018, Cesare Zapperi