di Claudio Del Frate
Ordine del giorno votato dal consiglio regionale chiede al governo una moratoria alle concessioni demaniali off shore. «Troppe le richieste e pochi i benefici per la collettività».
La Sardegna vuole una stop all’installazione di nuove torri eoliche off shore davanti alle sue coste. Troppe e troppo d’impatto per il paesaggio. E poche le ricadute economiche per l’economia locale. Il consiglio regionale ha votato un ordine del giorno(con un solo astenuto, un consigliere dem) con il quale impegna alla giunta a ridiscutere con Roma i piani per l’installazione di nuovi aerogeneratori . Una volontà politica chiara ma che fa al tempo stesso capire che la transizione verso l’energia pulita, uno delle architravi del Pnrr, non sarà facile da edificare.
Il Consiglio regionale della Sardegna ha impegnato il presidente Christian Solinas e la sua Giunta a proporre al governo una moratoria al rilascio di concessioni demaniali marittime «per l’installazione a fini speculativi di parchi eolici off-shore al largo delle coste sarde». Il documento schiera l’Assemblea sarda a protezione del mare «come bene comune riconosciuto e identitario della Sardegna a beneficio del mondo e delle future generazioni».
la Regione si affianca alle amministrazioni locali che nelle scorse settimane si sono opposte ai sempre più numerosi progetti di parchi eolici marini. «Quasi quotidianamente», si legge nel documento del Consiglio regionale, «vengono presentate richieste di concessione demaniale. In nessuno dei progetti emerge una qualche utilità per la collettività: a fronte di interventi fortemente impattanti sull’ambiente e il paesaggio, non è contemplato alcun vantaggio economico relativo, ad esempio, al costo dell’energia». «La Sardegna è favorevole alle energie rinnovabili – specifica il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais – ma è necessaria una piena condivisione per stabilire modalità, impatto ambientale e ricadute per l’Isola perché non sono più tollerabili scelte imposte dall’alto».
La Sardegna è oggetto d’altra parte di un vero e proprio «assalto» per sfruttare la forza del vento e trasformarla in megawatt: attorno all’isola potrebbero essere installate fino a 514 piloni, secondo i dati raccolti dal Grig (gruppo di intervento giuridico). Al ministero della transizione ecologica erano depositate a novembre 64 manifestazioni di interesse per realizzare una dozzina di parchi eolici in grado di sviluppare oltre 4.300 megawatt di potenza. Attualmente in Italia funziona un solo parco eolico marino: è stato inaugurato nell’aprile scorso davanti alle coste di Taranto
6 luglio 2022 (modifica il 6 luglio 2022 | 01:25)
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, 2022-07-05 23:29:00, Ordine del giorno votato dal consiglio regionale chiede al governo una moratoria alle concessioni demaniali off shore. «Troppe le richieste e pochi i benefici per la collettività». , Claudio Del Frate